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MotoGP, Pirro guida le Ducati: non chiamatemi tester

"La mia prestazione dimostra che il lavoro è servito". Iannone: "una mattinata inspiegabile"

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Conosce Misano come le sue tasche dopo i tanti chilometri percorsi con la Ducati nei test, ma sorprende comunque vedere Michele Pirro davanti a tutti i piloti in rosso alla fine della prima giornata di libere. Il settimo posto l’ha acchiappato per appena 12 millesimi su Dovizioso, ma la soddisfazione rimane. “Non sono un semplice collaudatore, fino a pochi mesi fa facevo il pilota e anche quest’anno ci sono state molte occasioni – dice con un moto di orgoglio – Ho scelto questa strada perché voglio fare un percorso importante”.

Il primo passo è stato finalmente fatto, dopo le difficoltà nelle ultime gare quando era stato costretto a usare la D16 standard. “Oggi invece ho subito ripetuto i tempi dei test – afferma – Questo significa che non abbiamo lavorato per niente, i miglioramenti da inizio anno ci sono stati. Bisogna considerare anche che nei precedenti Gran Premi non ho potuto lavorare come avrei voluto sulle prestazioni. Non era facile dovendo passare da una moto all’altra”. Invece a Misano è funzionato tutto alla perfezione, “ma ora l’importante è migliorare domani – dice il pugliese – Già oggi il passo non era male, penso che qui potremo puntare anche al 5° posto, i primi quattro sono imprendibili. In qualifica saranno pericolose anche le CRT grazie alla gomma extra morbida, ma non penso che potranno usarla anche in gara”.

Passando al futuro più lontano, Pirro svela anche i suoi obiettivi per il 2014. “Mi piacerebbe continuare con Ducati – dice – Ho vissuto in prima persona tutti gli sforzi che sono stati fatti quest’anno e penso che non abbiamo raccolto quanto avremmo meritato”.

Sarà sicuramente in Rosso anche il prossimo anno anche Andrea Iannone, che oggi ha fatto più fatica di quanto si aspettasse. “Ho avuto una mattinata molto difficile – non si nasconde l’abruzzese – Appena sceso in pista mi sembrava di guidare sul ghiaccio e ho perso completamente fiducia. Invece nel pomeriggio è andato subito tutto meglio. Non so cosa sia capitato nel primo turno, perché gli altri piloti non hanno avuto questi problemi. L’importante è che nel secondo abbia recuperato confidenza e sia già riuscito a ripetere i tempi dell’ultimo test”.

Buone notizie arrivano anche dalla spalla, grosso limite negli ultimi appuntamenti. “Va molto meglio, soprattutto pe quanto riguarda la forza – dice – Sento solo ancora un po’ di dolore nelle accelerate più violente e quando l’anteriore tocca terra dopo un’impennata”.

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