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MotoGP, Aprilia lancia la sfida a Honda

Per il 2014 in cantiere importanti novità per battere le Production Racer delle Case giapponesi


Aprilia si prepara a tornare a fare sul serio. In attesa di sapere se le moto di Noale il prossimo anno in MotoGP compariranno ancora sotto la sigla ART o con il vero nome (ma al momento è più probabile la prima ipotesi) nel Reparto Corse veneto si lavora alla moto per il prossimo anno. La CRT derivata dalla RSV4 è stata la migliore della sua categoria per due anni, ma nel 2014 la concorrenza si farà più pericolosa e avrà i nomi di Honda e Yamaha. La prima sta già provando da mesi la Production Bike derivata dalla RC213V, la base è quella della MotoGP, senza cambio seamless e con qualche particolare meno pregiato della sorella. La seconda fornirà a Forward una M1, senza carene e scarichi ma completa di telaio e forcellone, per competere contro i cugini di Tokyo.

Gli italiani non sono stati con le mani in mano, in attesa di vedere quante Aprilia vedremo il prossimo anno (per ora sono confermate solo le due moto di Aspar) gli ingegneri stanno sviluppano una moto diversa rispetto a quella del prossimo anno. Il cuore sarà sempre il 4 cilindri che ben conosciamo, ma potrebbe ricevere la distribuzione a valvole pneumatiche (sembra che un prototipo abbia già girato al banco) e, si mormora, addirittura un cambio seamless.

Anche la ciclistica dovrebbe essere oggetto di evoluzioni, ma gli sforzi maggiori si concentrano sul motore. È da lì che si dovranno tirare fuori i cavalli, almeno una ventina si dice, che li separano ancora dalla migliore concorrenza. Gino Borsoi, a Brno, ci aveva già anticipato i piani di Noale: “vogliono impegnarsi sul nuovo progetto, rendere la moto molto più vicina a una MotoGP”. Un ulteriore passo avanti verso un rientro in forma ufficiale nei prossimi anni.

Quello che ancora frena i vertici Aprilia a schierarsi come costruttore è la situazione regolamentare in MotoGP, non ancora chiara e in attesa di evolversi nei prossimi anni. Meglio aspettare alla finestra, potendo contare sui benefici che le regole per il 2014 garantiscono, come i 24 litri di benzina e il maggior numero di motori.

Del resto anche Suzuki, ha deciso di aspettare ancora un anno per buttarsi nella mischia con la sicurezza di potere competere contro Honda e Yamaha ad armi pari. Ciò non toglie che l’ingresso di l’ingresso di un nuovo costruttore porterebbe una ventata di aria fresca in un ambiente ormai asfittico e giocato solo sul confronto fra Tokyo e Iwata, considerata la crisi di Ducati. Non rimane che attendere e aspettare quali sorprese stanno serbando a Noale per il prossimo anno, magari le scopriremo già a Valencia.

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