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Incidente SBK: la rabbia di Rea e Camier

"Situazione inspiegabile con le bandiere". Melandri: "Sandi non doveva rientrare"


L'incidente che ha coinvolto Jonathan Rea e Leon Camier in Gara 1 della Superbike al Nürburgring ha spedito entrambi i piloti in infermeria. A Rea è stata riscontrata una frattura del femore sinistro, a Camier forti dolori cervicali ma nessun danno permanente, come ha confermato la TAC condotta nel pomeriggio. Al dolore, tuttavia, è subentrata la rabbia.

"Sono caduto all'inizio della discesa a sinistra per la curva 8 e sfortunatamente non ho perso conoscenza, mi ricordo tutto – ha detto Rea, il cui recupero è fissato in sei-otto settimane ma potrebbe anche chiudere qui la stagione È incredibile quanto successo con le bandiere. Ho visto una segnalazione di olio in pista alla curva 6, ma niente oltre quella. Sono stato meglio, ma spero di inserire una placca questa notte o domani in modo da cominciare la riabilitazione il prima possibile".

Sorte solo leggermente migliore per Camier, che ha sbattuto violentemente il collo mentre scivolava nella via di fuga ad alta velocità (la sua moto è stata scaraventata oltre le barriere). L'assenza di danni gravi non significa comunque che il pilota Suzuki sarà in grado di prendere parte alla prossima gara tra due settimane in Turchia, opzione che valuterà insieme alla squadra nei prossimi giorni.

"Un incidente spaventoso ci obbliga a mettere tutto in prospettiva e pensare solo alla condizione di Leon, che all'inizio era molto preoccupante – ha dichiarato il team manager Paul DenningÈ importante rimanere calmi in queste circostanze, ma ci chiediamo come mai la moto che ha perso olio fosse ancora in pista, viste le informazioni che abbiamo, e perché non ci fosse un chiaro avvertimento per i piloti in arrivo o una bandiera rossa, che è stata data immediatamente in Gara 2. Parleremo con la Direzione Gara per avere spiegazioni e migliorare la situazione in futuro".

Dello stesso avviso Marco Melandri, membro eletto della commissione sicurezza istituita dopo l'incidente mortale occorso ad Andrea Antonelli a Mosca.

"Ho visto le bandiere alla curva 7 – ha detto il ravennate – Quando ho notato la moto di Federico Sandi in fumo, ho deciso di prendere una traiettoria più stretta e fortunatamente Sykes e Davies mi hanno seguito. Quello che mi chiedo è come mai quella moto fosse in pista. Aveva già avuto un problema che lo aveva costretto ai box ad inizio gara, e dato che né lui né la squadra sono in lotta per il titolo, forse era meglio non rientrare. Auguro a Johnny e Leon di riprendersi il più in fretta possibile, sono stati davvero sfortunati".

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