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MotoGP, Lorenzo: Yamaha, ho bisogno di te

Marquez: "20 punti inaspettati". Pedrosa: "non sempre a vincere è il più veloce"

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Quella di Silverstone è stata una gara con due vincitori. Lorenzo, che è riuscito a battere Marquez e interrompere la serie di quattro successi consecutivi. Marquez, che in una pista favorevole a Jorge è riuscito ad allungare in classifica su Dani nonostante la spalla lussata al mattino. E uno sconfitto: Pedrosa, ancora una volta il più veloce ma non in grado di giocarsi la vittoria. A coronare il GP, un duello all’ultimo giro, in cui Jorge ha risposto a Marc con la stessa arma l’aggressività.

Sapevo che mi avrebbe passato in quel punto, lo sentivo avvicinarsi in quella staccata ogni giro. La Yamaha non è così incisiva come la Honda in staccata e quando mi ha passato, stavo per darla vinta – il racconto del campione del mondo – Poi ho visto uno spazio, mi sono detto: o ce la faccio o ce la faccio”. E così è stato. La strategia della fuga non ha funzionato neanche in Inghilterra. “Con questa moto non è possibile, anche se ho fatto una delle mie migliori gare della carriera – spiega – Abbiamo bisogno di qualcosa in più. All’ultimo giro ero riuscito ad aprire un gap minimo, ma guidavo troppo aggressivo e alla chicane ho sbagliato la franata e Marc mi ha ripreso”.

La M1 è ancora una moto competitiva, ma soffre rispetto alla Honda. Jorge continua lanciare messaggi in direzione di Iwata. “Soffriamo un po’ in tutti i punti, ma le mie motivazioni erano alte. Ho potuto contare sulla mia rabbia – continua – Oggi, su questa pista, ma in condizioni normali, con Marc perfettamente in forma, sarà molto difficile ripetersi”. La differenza l’ha fatta il pilota, “non spetta a me dirlo” si schermisce Lorenzo.

Marquez non è preoccupato della sconfitta. “Questa mattina, appena mi sono rialzato da terra, ho capito che la spalla era uscita. Pensavo che il mio weekend fosse finito. Invece ho portato a casa 20 punti importanti. La spalla non mi faceva male grazie agli antidolorifici, mi mancava solo un po’ di forza nei cambi di direzione” commenta soddisfatto. E forse per la prima volta, dimostra attenzione per la classifica. “Un po’ ci penso – ammette il piccolo diavolo – Ma questo non significa che guidi in modo diverso, che in un’altra posizione rischierei di più o di meno”.

L’ha dimostrato nel warm up, quando poteva compromettere l’intera gara. “Spingiamo sempre tutti al limite – spiega Marc – In quel punto c’è una buca e le gomme erano fredde. Ecco cosa è successo”. Sulla penalizzazione per non avere rispettato la bandiera gialla, dice: “non l’ho semplicemente vista. Di solito rallento sempre. Rispetto la decisione della Direzione Gara”.

Dani PedrosaSembra che nulla lo scalfisca, a differenza del compagno di squadra. Pedrosa sta perdendo troppe buone occasioni. “Forse la gara l’ho persa ieri, in qualifica – afferma – Sono partito male, la prima curva è molto vicina e mi sono trovato chiuso dagli altri piloti. Poi sono riuscito a recuperare, ma ho pagato il prezzo di stressare troppo le gomme surriscaldandole. Quando ho raggiunto Jorge e Marc, ho pensato di farle riposare, ma non è cambiato nulla. Scivolavano troppo, sia davanti che dietro”.

Rimane il rammarico che Dani per due GP è stato il pilota più veloce, ma non ha mai vinto. “Un po’ mi fa arrabbiare – dice – ma non sempre a vincere è il pilota più veloce. Non c’è tanto da parlare di strategia adesso, bisogna solo spingere e cercare di tornare alla vittoria, mi manca da troppo tempo”.

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