Tu sei qui

Bevilacqua: sogno la MV Agusta in SBK

Il manager: "Casa dal DNA puro, contatti per portarla in classe regina"


Ogni cambiamento climatico determina un adattamento dell'ecosistema. Le leggi naturali vigono anche negli ambienti sportivi, e la Superbike non fa eccezione. Con i recenti cambi al regolamento (ancora non ultimati) apportati dalla nuova gestione Dorna, Case e squadre sono giocoforza  costrette ad allargare i propri orizzonti nel valutare costi e opportunità. La cosa non rappresenta un problema per Genesio Bevilacqua, patron del team Althea.

"Le prime modifiche emerse nel regolamento mi sembrano concrete e tutto sommato intelligenti – ha detto Bevilacqua Il campionato allo stato attuale non ha energie per crescere perché molte squadre, pur volendo gareggiare ai massimi livelli, non riescono più a mettere insieme il budget di circa tre milioni necessario per una stagione al top. Senza una riduzione dei costi resterebbero solo le squadre ufficiali, e dubito si raggiungerebbe il numero minimo di 16 moto in griglia per competere. Senza contare i danni dal punto di vista dello spettacolo, come si è visto in MotoGP alcuni anni fa".

Dopo aver vinto il titolo mondiale con Carlos Checa nel 2011, il team Althea e Bevilacqua hanno scelto in questa stagione di passare ad Aprilia, schierando però una sola moto ed affidandola a Davide Giugliano, pilota che la squadra ha seguito dai tempi della Superstock. Una scelta dettata soprattutto dalla crisi economica che da un po' affligge le due ruote, che però non ha fin qui dato i risultati sperati: un solo podio (ad Imola) per il romano, undicesimo in campionato nonostante innegabili sprazzi di velocità (come la Superpole a Mosca). Logico, quindi, guardarsi intorno, sempre tra i confini del Bel Paese.

"Quella che l'Aprilia costa poco è una favola, perché tra motori, ricambi e cadute le spese sono alte. È vero, sto parlando con MV Agusta riguardo alla possibilità di fare una squadra. Siamo in contatto da un paio d'anni, e devo dire che hanno un DNA diverso dalla maggior parte delle altre Case. Quando decidono di impegnarsi in una competizione lo fanno sul serio, ed anche in SBK partirebbero da una buona base. Con Althea potrebbe crearsi una partnership nella quale la Casa dà un supporto ufficiale ma la squadra mette il proprio staff tecnico a disposizione per accelerare e migliorare lo sviluppo. Ma ancora non c'è nessun accordo ufficiale".

Su questo, molto dipenderà dalle aree del regolamento tuttora in via di definizione, come il tetto ai prezzi di freni e sospensioni.

"Mi piacerebbe che già dal prossimo anno ci fosse un regolamento più unificato, in modo da creare un campionato fondamentalmente per squadre piuttosto che per Case. Ora che la Dorna ha preso in gestione MotoGP e SBK, sarebbe inutile farsi concorrenza in casa. Bisogna differenziare i due prodotti, senza comunque svalorizzarli. A me piace la SBK 'pura', francamente non mi vedo partecipare alla categoria EVO ma per ragioni soprattutto personali. Però credo che se una Casa voglia fare dello sviluppo vero e proprio debba correre in MotoGP".

Articoli che potrebbero interessarti