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MotoGP, Brno: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez piazza la quarta stella, Lorenzo più forte della Yamaha. Pedrosa e Rossi in ombra

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La pioggia ha aspettato che anche l’ultima bandiera a scacchi sventolasse prima di abbattersi sul circuito di Brno. Anche le nuvole hanno voluto godersi la battaglia tra Lorenzo e Marquez. Non resta che ringraziarle per la generosità, perché i due spagnoli lo meritavano.

Ha vinto l’accoppiata migliore, la sregolatezza di Marc insieme alla perfezione della Honda. A Iwata riflettano e lo faccia anche Pedrosa, perché contro la formica atomica la costanza non basta. Neanche Rossi non convince e il podio è sempre lontano. Meno comunque, che per le Ducati.

IL BELLO – Ci sono tanti modi per perdere e quella di Jorge Lorenzo è stata una bellissima sconfitta. I 25 punti sono andati a Marquez, ma questa volta il maiorchino ha preferito il martello al burro. Ha provato a scappare, poi ha risposto al primo sorpasso di Marc con un numero di alta scuola. Non è servito, il numero 1 sta scivolando via dalla carena della Yamaha ma Jorge lo tiene stretto con le unghie. Speriamo che da Iwata lo aiutino a mantenere la presa.

IL BRUTTO – Ci sono tanti modi per dirsi addio e Ben Spies sta scegliendo il peggiore. Un errore da principiante a Indianapolis, un intervento chirurgico orchestrato dalla CIA, la caduta di stile su Twitter. A noi piace ricordare il Texas Terror campione del mondo in SBK e competitivo in MotoGP, ora è rimasto solo il terrore. Quello di vedere un grande talento sprecato in malo modo.

IL CATTIVO – I campioni hanno un solo difetto: quello di vincere sempre. Marc Marquez ne è il migliore rappresentante. Non si accontenta, rischia e non sbaglia. Se qualche mese fa il campionato era descritto come incerto ed equilibrato, ora il piccolo cannibale ha fatto invertire la rotta ai commentatori. Potrebbe vincere anche tutte le gare da qui a Valencia. Non è sempre domenica, ma Marc vorrebbe lo fosse. Più cattivo di così…

Dani Pedrosa e Marc MarquezLA DELUSIONE – Dani Pedrosa ha avuto la fortuna di gustarsi in prima fila uno spettacolo indimenticabile. Tanto valeva mettere un porta pop corn sul serbatoio della Honda. Se la strategia era quella di aspettare, l’ha portata all’estremo. Un secondo posto non si butta mai via, ma il catalano sembra accontentarsi troppo. Speriamo che la sua tattica non sia quella di attendere un errore di Marquez, o per il Mondiale se ne riparla l’anno prossimo.

LA SORPRESA – Giovedì, in conferenza stampa, ha buttato via le stampelle per la foto con i grandi della MotoGP. Domenica ha mostrato che le gare si possono vincere anche con un piede rotto. Luis Salom è riuscito a togliersi dal mucchio selvaggio al momento giusto, mostrando lucidità e sicurezza. In molti lo vogliono in Moto2 il prossimo anno e potrebbe arrivarci da campione.

Valentino RossiLA CONFERMA – Il quarto quarto posto della stagione. E senza la rimonta di Indianapolis. Batte uno spagnolo, ma non è quello giusto. Valentino Rossi è ancora a metà strada. Il più lento dei primi, il più veloce degli altri. Non mette in discussione il suo box, ma qualcosa non funziona. Non cerca paraventi dietro a cui ripararsi, ma le gare passano e la situazione non cambia. Le occasioni per rifarsi non mancheranno, ma sono sempre meno.

IL SORPASSO – Eleganza contro aggressività. Precisione contro improvvisazione. Jorge Lorenzo e Marc Marquez non hanno deluso. Entrambi sono i migliori interpreti delle rispettive moto e quando le loro traiettorie si incrociano è una gioia per gli occhi. Peccato che solo uno possa uscirne vincitore.

Cal CrutchlowL’ERRORE – Sabato ha mandato a quel paese il mondo intero, domenica solo la sua gara. Cal Crutchlow ha sprecato una buona occasione sull’asfalto di Brno. Il britannico ha voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e regalare qualcosa di grande al suo (ormai) ex team. Ma la fretta è cattiva consigliera.

LA CURIOSITA’ – Nel 1979 Cal Crutchlow non era ancora nato, ma i sudditi di sua maestà la regina è da quell’anno che aspettavano di vedere un loro connazionale in pole position per più di una volta in un anno. Ce l’aveva fatta Barry Sheene, partito davanti a tutti per tre volte.

IO L’AVEVO DETTO –Arrivare in testa alla prima curva? Impossibile partendo dalla seconda fila”. Jorge Lorenzo si è smentito da solo.

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