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MotoGP, Lorenzo: solo i numeri mi tengono in gioco

Jorge:c"spero il seamless basti, potrebbe non esserci altro". Pedrosa: "ho sbagliato strategia"

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Sono più veloci”, sta tutta in queste tre parole la ragione della sconfitta di Lorenzo a Brno. Jorge ha fatto una gara semplicemente perfetta, ha usato ogni trucco, prima ha tentato di scappare dopo un’ottima partenza, poi ha risposto colpo su colpo a Marquez. Non c’è stato niente da fare. Non è bastato. Le Honda sembrano non avere punti deboli e Marc giocare come il gatto con il topo. “Ho provato a scappare, ma oltre il secondo non sono riuscito ad aumentare il gap – il suo racconto – Quando poi Marquez mi ha superato ho capito che sarebbe stato difficile vincere. Ho incominciato a perdere terreno e mi ha passato anche Dani”.

Il maiorchino non ha niente da rimproverarsi, “sono orgoglioso della mia gara ma deluso perché ho perso quando mi sentivo in ottima forma. Ho avuto un calo fisico solo alla fine, perché ho dato tutto all’inizio. Ero veramente al limite”. La M1 è ancora un’ottima moto ma semplicemente non è più al livello della Honda. “Dobbiamo migliorare almeno di un paio di decimi – afferma – Un po’ di margine c’è sempre, ma da solo non penso che basti. Io spero che il cambio seamless basti ad avvicinarci perché forse sarà l’unica novità che avremo da qui a fine stagione”.

Il morale è basso, la sconfitta brucia. Lo dimostrano le sue dichiarazioni: “il mondiale non è matematicamente perso, ma sarà difficile vincerlo”, poi continua “a Silverstone non mi aspetto nulla di diverso”, e anche sui test di domani non ripone grosse speranze, “magari andremo a casa, sembra che pioverà”. Anche nel 2011 non era riuscito a difendere il titolo dagli attacchi di Stoner, “ma quella volta era tutto più difficile – ritrova ottimismo – Il divario era più grande, ma quest’anno anche senza infortuni non sarebbe stato semplice”. Non rimane che chiedergli se non si sia pentito di non essere passato alla Honda: “non mi pento mai delle mie scelte – assicura – e ho fiducia in Yamaha, stanno lavorando giorno e notte”.

Diversa invece la gara di Pedrosa, davanti al connazionale al traguardo ma molto meno incisivo in gara. Dani non è mai sembrato incisivo, solo spettatore di uno spettacolo che invece doveva averlo tra i protagonisti. “Ho sbagliato completamente strategia – ammette – All’inizio non sono riuscito a passare Marc e poi ho aspettato troppo per superare Jorge. Se la gara fosse durata un giro in più le cose sarebbero potute andare diversamente”.

Un’occasione sprecata, il termine che si usa in questi casi. E il catalano non lo nega: “il mio ritmo forse era anche migliore di quello di Marc e oggi potevo batterlo, purtroppo faticavo in frenata. E quando a metà gara la moto ha iniziata a scivolare ho dovuto anche cambiare stile di guida per recuperare terreno. Marquez è i un momento fantastico, ma penso comunque che oggi io abbia fatto un passo avanti”.

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