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MotoGP, Rossi: orgoglioso di essere ancora qui

Valentino a Brno 17 anni dopo il primo successo: "io e Yamaha non ci lasceremo più"

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Neanche il tempo di tirare il fiato dopo la gara di Indianapolis e il carrozzone della MotoGP è arrivato a Brno. Pista che, almeno sulla carta, dovrebbe essere favorevole alla Yamaha, anche se lo scorso anno a vincere era stato Dani Pedrosa e la sua Honda. La Casa di Tokyo in questo momento sta dettando il passo, e i cugini di Iwata sono in affanno. Valentino Rossi fotografa la situazione con poche parole: “il cambio seamless, quando arriverà, sarà un elemento importante per riuscire a essere più veloci, soprattutto in gara, ma penso che da solo sarà abbastanza. Dobbiamo continuare a lavorare sulla moto, perché dobbiamo migliorare su altri due punti dove perdiamo rispetto alla Honda”.

Quando arriverà il nuovo cambio?

Lo chiediamo anche io e Jorge ogni mattina ai tecnici giapponesi! (ride) Ci rispondono che non è ancora pronto, non abbiamo una data”.

Lorenzo ha detto che è possibile montarlo anche sui motori già punzonati.

Se lo ha detto lui bisogna credergli, io non lo sapevo (ride). Comunque qui non lo avremo sicuramente”.

Puoi contare però sui test che avete fatto poche settimane fa.

Fino a un certo punto. In quell’occasione sia io che Jorge eravamo stati abbastanza veloci, ma le temperature erano molto diverse, allora c’erano 35°, oggi 15 in meno. Inoltre c’eravamo concentrati più sul nuovo cambio che sul trovare un buon setup. Avremo un vantaggio nel primo giorno, ma non penso lo porteremo fino domenica”.

Partire bene però sarebbe importante.

E’ il mio obiettivo: essere subito veloce nelle libere e puntare ai primi cinque posti in qualifica. E’ l’unica strada per riuscire a lottare con i tre spagnoli. Indianapolis è uno dei circuiti peggiori per me, invece qui la M1 va molto meglio. Pedrosa e, soprattutto, Marquez però sono molto forti in questo momento e bisognerà fare un weekend fantastico per riuscire a stare loro davanti”.

Sono più chiari i problemi che hai avuto a Indy?

Qualcosa di strano c’è stato, perché io e Crutchlow abbiamo usato un setup simile eppure lui è stato più veloce all’inizio e io alla fine. Ho faticato molto con la gomma nuova”.

Lorenzo ha lamentato lo stesso problema?

No, ma le sue regolazioni sono molto diverse dalle mie. E’ riuscito a essere anche più veloce e costante di me e Cal, ma lui è quello che guida la M1 meglio di tutti”.

Questo circuito però è speciale per te, 17 anni fa hai conquistato la tua prima vittoria nel Mondiale, in 125.

Mi rende orgoglioso pensare che dopo così tanto tempo faccio ancora parte del gioco. La prima vittoria è qualcosa di speciale, non te la dimentichi mai”.

Tre anni fa scrivesti invece una lettera di addio alla Yamaha.

"Fu una cosa molto bella, purtoppo poi le cose non andarono altrettanto bene. Ma adesso siamo tornati insieme e non ci lasceremo più".

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