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MotoGP, Little Italy: la carica di Petrucci & co

Indianapolis: il ternano è 12º, Corsi guida la Moto2 e Fenati cerca la pole in Moto3

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Oltre ad una prestazione discreta da parte di Valentino Rossi, la prima giornata di prove libere a Indianapolis ha visto risalire le quotazioni degli italiani nelle classi minori. Un segnale importante, che si spera segnali un'inversione di tendenza dopo una prima metà di stagione a dir poco incolore per gli azzurri di Moto2, Moto3 e CRT.

Spicca soprattutto il miglior tempo di Simone Corsi in nella categoria intermedia, dove il romano (reduce dal podio in Germania) ha ottenuto il miglior tempo precedendo di tre decimi Redding e Rabat.

"Abbiamo finito bene il girone di andata e cominciato bene qui – ha detto Corsi – Abbiamo continuato a lavorare durante l'estate per migliorare il pacchetto, con buoni risultati per quanto riguarda la trazione ed in generale le sensazioni in sella. Tra le due sessioni il grip è migliorato molto, e siamo riusciti a concentrarci anche sul passo di gara, un aspetto importante vista l'usura delle gomme su questa pista".

Giornata in crescendo anche per Romano Fenati, battuto solo da Maverick Viñales per 39 millesimi. L'ascolano del Team Italia, fin qui lontano dal podio con il nono posto a Jerez come miglior risultato, ha l'occasione di riscattare l'onore nazionale in una categoria a dir poco iberico-centrica.

"Oggi siamo riusciti a mettere a punto bene la moto fin dall'inizio – ha detto Fenati – Riusciamo a recuperare il tempo che perdiamo in rettilineo con una buona percorrenza in curva. La moto sente ancora molto le buche, quindi possiamo migliorare ulteriormente la ciclistica. Dobbiamo solo rimanere concentrati e domani potremo fare una buona qualifica"

Da segnalare anche l'ottima prestazione di Danilo Petrucci, secondo su CRT e 12º assoluto (+ 1.597) in MotoGP, attaccato al leader di categoria Aleix Espargaró e addirittura davanti alle MotoGP "pure" di Ben Spies e Andrea Iannone.

"Al mattino avevo molti problemi per il fatto di non avere riferimenti dall'anno scorso – ha detto il ternano – Siamo entrati in pista con la configurazione base della gara precedente ma la moto era un po' troppo rigida. Alla fine della prima sessione ho dato qualche buon suggerimento e abbiamo cambiato l'assetto, rendendola più morbida e più alta. Questo cambiamento mi ha permesso di essere veloce e di fare i miei tempi da solo. Ero primo fino alla fine tra le CRT, poi mi ha passato Espargarò, ma sono comunque davanti alle Ducati della Pramac".

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