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SBK, India addio, problemi di sicurezza

La scarsa preparazione dei commissari la causa della cancellazione, forse solo un 'arrivederci'

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Non si può parlare di fulmine a ciel sereno, visto che la notizia era nell’aria da tempo, ma ora è arrivata anche la conferma ufficiale da parte della Federazione Internazionale. La FIM, con un comunicato, ha annunciato oggi la cancellazione della gara in India del mondiale Superbike, prevista per il 17 novembre al Buddh International Circuit. La decisione è stata presa in comune accordo dalla Dorna e dalla Jaypee Sports International Ltd, il promoter locale.

Quello che lascia più stupiti è la causa addotta per la cancellazione, prima si parla di non meglio specificate difficoltà operative, poi si accenna a problemi di sicurezza tirando in ballo la Federazione indiana e l’associazione che raggruppa i commissari di gara (la Indian Motorsport Marshals Club). Tutte insieme starebbero lavorando per “rendere la gara indiana la più sicura possibile in previsione 2015”. Per riuscirci sul Buddh Circuit si correranno i campionati nazionali auto e moto in settembre con commissari appositamente addestrati.

Il Presidente della Federazione nazionale, Vicky Chandhok, ha aggiunto: “JPSI ha confermato il suo interesse per organizzare una gara in futuro. Con loro vogliamo stringere un accordo con Dorna per trovare una data che soddisfi entrambe le parti e permettere all’India di avere il privilegio di ospitare una gara”.

Per quest’anno non si farà niente, il campionato avrà una gara in meno e si concluderà il 20 ottobre a Jerez. La motivazione addotta, però, sembra di comodo. Non è la prima volta che un paese senza cultura nel motorsport si affaccia a un mondiale e il problema della scarsa esperienza dei commissari di gara era sempre stata risolta facilmente, spesso impiegando dei professionisti europei. Inoltre la Formula 1 ci ha già corso regolamente senza problemi in tal senso.

In India, le difficoltà sono innanzitutto di tipo logistico. Come avevamo scritto, erano i depositi cauzionali richiesti dalla dogana a pesare pesantemente sulle casse dei team, soprattutto quelli non sostenuti da una Casa. L’appuntamento indiano era già stato spostato una volta, ora è stato cancellato riparandosi dietro lo scudo della sicurezza.

Quale che sia la vera ragione del forfait, la Superbike deve rinunciare ad affacciarsi su un mercato interessante e ancora vergine, sperando di potere recuperare in futuro. Mettere la sicurezza come ragione salva la faccia, solo quella.

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