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SBK, Superbike, Rea guida la grande fuga

Fiorani: "Siamo disposti ad aiutare Johnny ad andare in MotoGP con una Honda 'PR' "

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La Superbike corre a Silverstone ma c'è più attività nel paddock che sulla pitlane. Il motivo è ovvio: il calo di interesse, di pubblico, di squadre e l'incertezza regolamentare sta rendendo il mondiale delle derivate di serie sempre meno appetibile agli stessi piloti.

Inoltre il recente successo di Cal Crutchlow spinge alcuni di loro a pensare che l'Eldorado sia sempre la MotoGP.

Fra questi Jonathan Rea, che si è visto anche al Sachsenring in cerca di una opportunità per saltare la barricata.

Ovviamente la sua opzione è una Honda 'PR'.

"Il rapporto con Rea è ottimo - ci ha spiegato Carlo Fiorani, responsabile di Honda Europa in seno al team Ten Kate - e per questo motivo la Honda è disposto ad aiutarlo anche a passare in MotoGP. Johnny ha ricevuto anche alcune offerte, ma non le ha ritenute interessanti dal punto di vista tecnico. Ciò che non vogliamo è che lui rimanga qui ma guidando per la concorrenza. E' un pilota molto forte, sarebbe un concorrente temibile".

La situazione, allo stato attuale delle cose, è molto fluida. Al momento una sola Honda Production Racer sembra assegnata, quella del team Gresini, che dovrebbe però prendere Scott Redding. Secondo Livio Suppo, team manager HRC dovrebbero essercene però altre due.

"Non conosco le assegnazioni di quelle moto, è un lavoro che sta svolgendo Suppo - puntualizza Fiorani - noi qui in Superbike ci stiamo preparando all'eventualità che Rea riesca a passare di là. In questo caso potremmo portare il giovane Michael van Der Mark in Superbike, con una Honda CBR 1000 RR in configurazione 'Evo'. In questa sottocategoria non si può utilizzare il ride-by-wire, ma Michael ha corso e vinto recentemente la 8 ore di Suzuka senza, come da regolamento".

Regolamento è fra le parole attualmente più usate nel paddock della Superbike. Non tutti sono d'accordo con il price cap.

"Il problema è controllarlo. Nessuno infatti impedisce ad una casa di vendere una moto supercompetitiva sottocosto. Poiché parliamo di cifre relativamente basse, per una fabbrica assorbire la spesa non sarebbe un grosso problema".

Il problema, al contrario, è dare - o meglio ridare - una sua identità alla Superbike. Ma fintantoché i migliori piloti cercheranno di emigrare (e sembra che anche Marco Melandri abbia questa intenzione) il rischio che sta correndo la Dorna con le sue incertezze regolamentari e di chiudere la stalla quando saranno già scappati i buoi.

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