L'annuncio del ritorno di Casey Stoner (nella foto, durante la sua ultima gara) sulla Honda RC213V, anche se solo per dei test, ha fatto rapidamente il giro del mondo e scatenato un tormentone mediatico degno della più chiacchierata nuova coppia estiva. In effetti, Casey e la moto di Tokyo si trovavano assai bene insieme: 15 vittorie, ulteriori 11 podi ed un titolo mondiale in due anni. L'idillio è finito anzitempo ma, all'età di 27 anni, ci sarebbe tutto il tempo per un ritorno di fiamma.
È questa la domanda che tutti si pongono: tornerà Casey Stoner nel motomondiale? Se sì, a tempo pieno o da wild-card?
Il "Canguro Mannaro" non è nuovo ad annunci choc ed improvvisi (ad eccezione che per i pochi suoi conoscitori intimi) cambiamenti di idee, e tutto è possibile. Ecco le sue dichiarazioni ufficiali: "Sono passati sette mesi dalla mia ultima gara a Valencia e sono ancora felice e contento della mia decisione di smettere. A volte mi manca guidare la mia RC213V, quindi mi fa piacere che la HRC mi abbia chiesto di fare alcuni test a Motegi. È un'opportunità per godermi qualcosa che mi manca: guidare una MotoGP. Non vedo l'ora di scendere in pista per vedere com'è cambiata rispetto alla scorso anno, e ringrazio Honda di questa opportunità".
"Siamo contenti di avere Casey di nuovo in sella ad una Honda – la replica del vice-presidente HRC Shuhei Nakamoto – Conosce molto bene il pacchetto tecnico e potrà sicuramente aiutare il nostro staff nello sviluppo. Gli faremo provare anche la 'production racer' perché ci aiuti a svilupparla nel miglior modo possibile".
I test saranno quattro in tutto. Abbastanza per fargli riprendere confidenza con la MotoGP e, ipoteticamente, rimettersi in gioco. Però è anche vero che il collaudatore ufficiale Akiyoshi si è rotto una gamba a fine giugno, e l'ingaggio di un ulteriore tester ha pienamente senso da parte di Honda, che deve ancora affinare i particolari della sua MotoGP "low cost" prima di portarla in pista a fianco delle "sorelle" più grandi (probabilmente a Valencia a fine stagione). Il discorso è invece più complicato per quanto riguarda la RC213V: a che pro farla provare ad un pilota dallo stile così particolare per lo sviluppo futuro se poi a guidarla saranno Marquez e Pedrosa?
Poco fa, Stoner aveva annunciato la sua voglia di prendersi un anno sabbatico vero e proprio, per dedicarsi alla famiglia e sfuggire all'attenzione di media e fan. Questa mossa, nonostante si tratterà di test a porte blindate, sembra però contraddirlo. Ma in fondo Casey è sempre stato così: tormentato, conflittuale, unico e imprevedibile.
Per ora un duello con Rossi, Lorenzo, Pedrosa oltre che Marquez, colui che ha presto (con ottimi risultati) il suo posto, rimane un sogno. Ma basterebbe uno schiocco di dita a farlo diventare realtà. È vero che Stoner ha lasciato la MotoGP sbattendo la porta, ma la sua caratura sportiva e mediatica rimane tale che anche i vertici della Dorna farebbero volentieri buon viso a cattivo gioco per riaverlo sui propri obiettivi.
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