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MotoGP, Rossi: Marquez? un bastardo simile a me

"Marc è il favorito insieme a me e Jorge. Per la gara devo ancora migliorare il passo"


Questa volta la buona notizia è che quella di Rossi è la prima Yamaha in classifica, la brutta che davanti ci sono due Honda e una Ducati. Alla fine del primo giorno di prove le sensazioni del Dottore sono contrastanti, da una parte il distacco è contenuto, dall’altra è maggiore di quanto si aspettasse. “Sono contento ma mi manca ancora qualcosa”, è il suo riassunto.

Quali sono i problemi?

Devo migliorare il bilanciamento della moto in frenata, con queste gomme fatico sempre un po’ a fermare la moto soprattutto nelle staccate in discesa. Poi bisogna lavorare sul grip al posteriore, dopo qualche giro la moto incomincia a scivolare. Non siamo lontani, però”.

Sembra una situazione simile a quella del Sachsenring.

In Germania ero messo un po’ meglio. Dagli errori che ho fatto lì però ho imparato e infatti abbiamo subito iniziato a lavorare su un’altra strada. Ci stiamo concentrando per essere costanti anche nella seconda parte di gara, avere un passo migliore. Nel secondo turno ho usato una sola gomma proprio con questo obiettivo. Sarà dura, questa è una pista tosta ma la storia è ancora tutta da scrivere. Partire davanti sarà importante, ma ancora di più avere un buon ritmo dall’inizio alla fine.

Chi metti fra i favoriti per la gara?

Sicuramente Marquez, poi Lorenzo che questo pomeriggio è già stato veloce e nel primo gruppo ci sono anch’io. Vedo bene anche Bradl e Crutchlow, forse più Stefan dopo oggi”.

Marquez non finisce di stupire, qual è il suo segreto?

Gliel’ho già detto: è un piccolo bastardo. Forse è più bastardo di quanto mi aspettassi (ride). Impara in fretta e probabilmente questa pista si adatta bene al suo stile di guida, è stretta e lui è molto veloce a fare svoltare la moto. Probabilmente in piste più veloci, come il Mugello e Barcellona, fa più fatica, ma è andato forte anche lì”.

Valentino Rossi, Colin Edwards, Kenny Roberts, Wayne Rainey e Kevin SchwantzTi ricorda qualcuno?

Quello che facevo io all’inizio della mia carriera. Sarà una bella bega per tutti, anche per me”.

La Honda è avvantaggiata qui?

A occhio mi sembra vada un po’ meglio della Yamaha. Non tanto per velocità pura, quanto come costanza. Marc riesce a migliorare i suoi tempi dopo qualche giro, io perdo”.

Ieri sera sei stato a casa di Rainey, com’è andata?

E’ stato bello avere tempo per parlare di moto e del passato. Poi è arrivato anche Schwantz, ero in mezzo ai miei eroi. Sono loro che mi hanno regalato la passione per diventare un pilota”.

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