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SBK: campionato (e Italia) al bivio

Sykes il riferimento. Melandri cerca la vittoria, Giugliano conferme, Ducati...cavalli

Dopo due settimane di pausa, questo week-end a Mosca la Superbike farà il giro di boa in calendario. Diversi sono gli spunti di interesse, tanto dentro quanto fuori dalla pista.

Dal punto di vista agonistico, la domanda che in molti si pongono è: chi riuscirà a fermare Tom Sykes? Da quando ha trovato la quadratura del cerchio con l'usura degli pneumatici, il britannico è stato praticamente inarrestabile. L'unico veramente in grado di fermarlo è stato il suo stesso polso, a volte fin troppo martellante sulla manopola del gas (ricordiamo l'infortunio nei test pre-stagione che ne ha condizionato il rendimento ad inizio campionato, o il passo falso nel giro di ricognizione a Portimão).

Comunque da ben 19 stagioni (correva l'anno 1994, con Scott Russell vincitore in entrambe le manche di Sugo) la Kawasaki non aveva un suo pilota al vertice della classifica iridata, e "Mr. Superpole" (già sei in carniere quest'anno) non ha nessuna intenzione di mollare una vetta conquistata con sudore e dedizione.

Gli altri candidati al trono, per un motivo o per l'altro, vedono gli scarichi di Sykes sempre più da lontano. Guintoli, nonostante numerose apparizioni sul podio, non vince dal GP di apertura. Il suo compagno Laverty (4 vittorie, una in meno di Sykes) ha avuto fin qui una curva di rendimento simile ad un ottovolante. Rispettivamente secondo (- 6) e terzo (- 45) in campionato, entrambi devono inoltre fare i conti con una RSV4 che, per quanto completa e versatile, si è rivelata meno affidabile del previsto ultimamente.

Preoccupato anche Marco Melandri, quarto in campionato con 53 punti di distacco. I test di Imola, dove si è concentrato su piccole modifiche all'anteriore per addolcire il comportamento della sua BMW, non hanno rappresentato la svolta che il ravennate auspicava, senza considerare i problemi di chattering. Il ricordo moscovita è però dolce, visto che lo scorso anno "Macho" tornò dalla Russia con un primo ed un secondo posto in carniere. L'ex-campione della 250 è ora obbligato a ripetersi per mantenere aperta la sua candidatura al titolo.

Restando in casa Italia, Davide Giugliano è atteso alla conferma dopo il secondo posto in Gara 1 ad Imola e gli ottimi risultati nei test condotti sul circuito del Santerno il lunedì successivo (con tempi di tutto rispetto anche con gomme usate). La guida del romano è apparsa progressivamente più fluida, l'intesa con l'Aprilia maggiore, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Manca solo l'ultimo passo, quello più difficile, per poter essere considerato tra i pretendenti al podio ad ogni gara.

Più ardua la strada per il suo conterraneo Michel Fabrizio, che manca dal podio dal GP di Phillip Island. Nonostante i passi avanti fatti nella messa a punto della ciclistica della sua Aprilia, il romano del team Red Devils sembra perseguitato dalla sfortuna e in riserva per quanto riguarda la fiducia. Tuttavia, il carattere da gladiatore non gli manca, e c'è da scommettere che in una fase cruciale come questa nel mercato piloti estivo tirerà fuori le unghie per assicurarsi una moto competitiva visto che il suo contratto è in scadenza a fine stagione.

A proposito di mercato, resta un rebus la situazione di Carlos Checa. Nonostante i chilometri macinati nei test di Imola e Misano, l'intesa tra lo spagnolo e la Panigale è ai minimi storici, e voci vicine al pilota parlano della richiesta di garanzie tecniche importanti per continuare il rapporto. Ma di questo e altro parleremo domani. Restate collegati!

 


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