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MotoGP, Rossi: la curva 11? Troppo pericolosa

Valentino critico sul punto in cui è caduto Lorenzo: "o si cambia la pista o le gomme"

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Ancora una volta Valentino Rossi vestirà la maglia da capitano in Yamaha, se ad Assen aveva comunque in pista Lorenzo benché infortunato, questa volta giocherà da solo. L’ufficialità del forfait di Jorge è attesa a minuti, e il Dottore commenta così la caduta del compagno di squadra: “è successa la cosa peggiore che potesse capitare, in uno dei momenti meno opportuni, essendoci due gare di fila”.

Operarsi nuovamente significherà saltare anche Laguna Seca, un bel colpo per il mondiale.

Diventa tutto più difficile, ma non impossibile. Lui ha dimostrato di essere sempre molto veloce e avrà tempo per recuperare se tornasse a Indianapolis e potrebbe sfruttare i tre GP di fila. Dipende tutto dai risultati delle Honda in queste due gare”.

Avere visto la sua caduta ti ha influenzato?

Anche quando li vedi dai box, dopo ogni incidente sei un po’ più spaventato. Poi questa mattina sono finiti a terra nello stesso punto prima Dovizioso e poi Iannone, nel pomeriggio ho visto prima le bandiere rosse e poi la moto di Jorge in pista e ancora, più tardi, è caduto anche Crutchlow”.

Tutti alla curva 11, come mai?

Quella curva è troppo pericolosa, è in discesa, molto veloce, penso si percorra ad oltre 230 Km/h ma soprattutto si arriva con la gomma fredda da quel lato perché è precedute da sei svolte a destra. Ci sono caduto anch’io nel 2011, me lo ricordo bene”.

Cosa si può fare?

Ne parleremo questa sera in Safety Commision, ma è difficile trovare una soluzione. L’unica sarebbe ridisegnare il tracciato. Aumentare gli spazi di fuga è facile, cambiare una curva no”.

Potrebbe essere anche un problema di gomme?

Le Bridgestone hanno bisogno di arrivare già calde nei curvoni veloci, perché non le puoi scaldare nella franata in quei casi. Al posteriore da quel lato abbiamo la mescola più morbida, ma il problema è l’anteriore. Servirebbe per cercare di risolvere il problema adottare la costruzione asimmetrica anche per lo pneumatico davanti, sicuramente sarebbe più facile che cambiare la pista”.

Pensi che questa caduta possa pesare anche psicologicamente su Lorenzo?

Non credo che Jorge sia uno che si faccia di questi problemi, lui quando torna in moto va subito forte. Dipende sempre da quanto ti fai male e da quanto ci metti a recuperare. Però penso che a Indianapolis potrà tornare in piena forma e vedremo lo stesso Lorenzo che già conosciamo”.

Passiamo alla tua di giornata, qual è il primo bilancio?

Sono abbastanza contento, sono andato forte e soprattutto ho ritrovato la moto che mi piace guidare. Devo ancora lavorare sul bilanciamento, perché quando le temperature si alzano la M1 diventa più difficile. Scivola molto, soprattutto sul lato sinistro”.

Infatti nel pomeriggio non hai migliorato il tempo del mattino.

Con 15 gradi in meno sull’asfalto riusciamo a usare le gomme morbide, che sono perfette in quelle situazioni. Col il caldo invece siamo al limite con le dure. Comunque anche nel secondo turno sono stato competitivo, il mio ideal time mi porta al secondo posto”.

Ti senti cambiato dalla vittoria?

Sì, ma perché mi sento più veloce. Prima dei test di Aragon arrivavo ai Gran Premi pensando che sarebbe stato difficile salire sul podio, adesso con la consapevolezza che posso lottare per la vittoria”.

Quindi pensi al record di 123 successi di Agostini?

Come si fa a ignorarlo? Sono a 106, però ho vinto anche una 8 Ore di Suzuka, magari conta doppio (ride). Scherzi a parte, voglio sicuramente vincere ancora qualche gara”.

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