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MotoGP, Diamo una moto ufficiale a Crutchlow!

Per farcela basterebbe abrogare la regola che vieta più di 4 moto 'Casa' per marca

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La Dorna e la FIM, negli ultimi tempi, a livello regolamentare hanno fatto più danni della grandine. Salvo poi, dopo essersene resi conto, tornare sui propri passi.

Qualche esempio? La regola del rookie, poi abrogata pro-Marquez. L'eliminazione del limite massimo di età per la Moto2. Il paddock separato per la MotoGP. Il numero massimo di motori in MotoGP, per il quale si fece eccezione per la Suzuki. Volete che continuiamo? Dai, non facciamoci del male e cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione.

Ma perché abbiamo affrontato questo argomento?

Semplice perché oggi nel mirino c'è un'altra norma stupida che frena la crescita della classe regina del motomondiale. E questa è il numero di moto ufficiali schierabili da una casa, fissata a quattro.

Grazie a questa regola insulsa, oggi, la Yamaha non può accontentare Cal Crutchlow, che si merita una M1 ufficiale nel 2014. Né può farlo la Honda che è nella medesima condizione con Bradl e Bautista.

Già perché con Lorenzo e Rossi in prima squadra e Bradley Smith e probabilmente Pol Espargarò con il team Tech 3, non c'è spazio per lui.

La soluzione, invece, sarebbe semplice: tre moto "full factory" per Lorenzo, Rossi e Cal, e due satelliti per il giovane britannico e lo spagnolo. Ovviamente mantenendo Crutchlow nel team francese per far felice lo sponsor Monster.

Vi sembra così difficile? Nel passato l'HRC ha corso con tre moto ufficiali con i colori Repsol. La Yamaha addirittura nel 2001 ne schierò ben otto!

Dunque dove sta il problema?

Il problema è che oggi non si può!

La Yamaha ha solo quattro slot a disposizione. E questo per far posto a chi? Squadre che schierano CRT marce solo per il contributo generosamente versato dagli organizzatori?

Siamo d'accordo sulla politica generale di ridurre i costi, ma cosa si vuole ottenere? L'unica possibilità che ci viene in mente è che così si voglia favorire in qualche modo le case meno forti. Nell'immediato la Ducati. Ma è una idea troppo intelligente e troppo politica. Presupporrebbe una strategia, che invece non c'è. E che non ci sia è dimostrato dalla totale assenza di programmazione delle regole che vengono messe e tolte a seconda della necessità del momento.

Del resto ciò viene fatto da anni. Quando si è pensato che l'Aprilia, una casa, non servisse più, la si è cacciata via senza porsi il problema. Salvo oggi rendersi conto che l'Aprilia in MotoGP servirebbe, perché una casa europea forte serve sempre e perché, al di là della fuga verso l'oriente, è l'Italia il vero fulcro storico del motomondiale.

Allora, abroghiamo l'inutile regola delle quattro moto ufficiali e lasciamo che il mercato si bilanci da solo…tanto per il momento non ci sembra che ci siano squadre interessate a prendere in leasing i motori di Iwata ad un prezzo superiore a quello dell'acquisto di una moto completa da parte della Honda! Diamo una moto ed un contratto da ufficiale al 100% a Cal!

E facciamo anche in modo che qualche giovane attualmente in MotoGP con una CRT che non gli consente nemmeno di far vedere cosa vale, abbia la possibilità di essere messo alla prova.

 

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