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MotoGP, Dovizioso: Ducati, arriva la rivoluzione

"Stiamo parlando per delineare il futuro e non solo dal punto di vista tecnico"

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Non è ancora il momento delle dichiarazioni, ma il vento in Ducati è destinato a cambiare presto. Assen è stata l’ennesima conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, della crisi della Rossa. Quello che è successo oggi rispecchia semplicemente la realtà, come stanno le cose – riflette Andrea Dovizioso dopo l’ottavo posto – Non voglio nascondermi sotto un dito o cercare scuse. Cosa succede è facile da capire. Lo sviluppo della moto negli ultimi anni non ha dato risultati. Io e Nicky oggi abbiamo veramente dato la vita, abbiamo spinto al limite per raggiungere Bautista ed Espargaro. Ce l’abbiamo fatta, ma non eravamo in grado di attaccarli”.

I piloti si stanno impegnando, ma i limiti della Desmosedici sono palesi e oggi è stato impossibile battere anche la Art. “Le CRT sono più facili da portare al limite – spiega il Dovi – in questa pista avere meno potenza e poterla gestire al meglio aiuta, la gomma morbida più morbida anche. Dall’esterno le CRT sono molto forti in entrata di curva. Ma non voglio trovare giustificazioni, Yamaha e Honda riescono a gestire perfettamente i CV in più. Per questo sono così difficili da battere”.

Così però non si può andare più avanti, perché le promesse di inizio anno di una Ducati competitiva nella seconda parte di stagione ormai sono irrealizzabili. Il nervosismo comincia a serpeggiare nei box e vedere Valentino vincere oggi dopo avere avuto prestazioni molto simili, quando non peggiori, di Andrea sulla Rossa non fa bene al morale. “Cambiano i piloti ma non le prestazioni – riflette – Rossi oggi ha vinto, l’anno scorso era dietro a Nicky qui. Non voglio nascondermi, il nervosismo c’è ma non più delle altre gare, è normale quando i risultati non arrivano. Ma non influisce sulle mie prestazioni, il problema è tecnico e generale, non di un singolo pilota”.

Martedì il test team sarà a Misano, mercoledì e giovedì ci saranno anche i piloti ufficiali e proveranno di nuovo la D16 laboratorio. Ma non è lì che si deve guardare per scoprire il futuro della Ducati. “Stiamo cercando di capire quali cambiamenti fare per il futuro, ma è troppo presto per anticiparli o entrare nei dettagli – rivela Andrea – Si stanno preparando dei cambiamenti internamente, stiamo parlando e cercando di delineare la strada migliore da prendere. Non sto parlando della moto. Questo è un periodo di transizione”.

Poi Dovizioso tace, non vuole attaccare o puntare il dito contro nessuno, saprebbe che sarebbe solo controproducente. Che qualcosa non funzioni a Borgo Panigale è certo e le prestazioni della Desmosedici sono un riflesso di questa situazione. Fino a oggi si è cercato di costruire sulle vecchie fondamenta, forse è arrivato il momento di un taglio netto col passato. Per arrivare a una rivoluzione tecnica bisogna passare da una più profonda. Ancora una volta, si tratta di aspettare.

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