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MotoGP, Pedrosa domina. Yamaha è crisi motori

Già 4 propulsori su 5 punzonati. Dani: "uno dei giri migliori della mia vita"


Il weekend di Jorge Lorenzo è stato caratterizzato da un certo nervosismo e non solo dopo avere perso la pole position e essere arrivato dietro anche al ‘privato’ Crutchlow. Già ieri aveva dato i primi segni di stizza e oggi, dopo un problema alla frizione sulla prima moto nelle qualifiche, è rientrato ai box furioso. La ragione sembra essere chiara e ha che fare con il propulsore della Yamaha. I quattro cilindri di Iwata hanno avuto qualche problema inaspettato e Jorge e Valentino si sono visti costretti a punzonare il quarto motore, dei cinque disponibili per tutta la stagione, già questo weekend.

I due piloti ufficiali hanno ritirato già un motore a testa, mentre Crutchlow non ne ha più usato uno, con tutta certezza per pericolo di rottura. Con 13 Gran Premi ancora da disputare, la Honda sembra avere ricevuto un regalo inaspettato. Tutti i piloti di Tokyo infatti sono solo al secondo motore, perfettamente in linea con i loro programmi. In Yamaha invece temono di dovere ricorrere a fine stagione al sesto motore, con conseguente partenza obbligata dalla pit line. Un colpo non da poco per chi punta al titolo. Ma non solo, il tanto desiderato cambio seamless qualora arrivasse sarebbe inutile. Rimarrebbe loro solo un motore su cui montarlo e potrebbero farlo solo a fine stagione.

Pedrosa intanto va per la sua strada, stracciando un record che resisteva da 5 anni, e fatto da Stoner con gomme da qualifica anche se su una 800, e preparando la miglior festa per il suo 200° GP. “Non so se è stato il miglior giro di tutta la mia carriera – ha gongolato – anche a Valencia lo scorso anno ero stato molto veloce, ma è sicuramente fra i primi”. Il racconto di Dani fa sembrare tutto facile, Crutchlow scherzando gli ha chiesto quale parte della pista avesse tagliato, il catalano gli ha risposto: “dalla seconda curva sono passato all’ultima, se mi segui domani ti faccio vedere”.

Il morale è alto, e non potrebbe essere altrimenti. “Pole position e record sono speciali in questa pista, in mezzo ai miei tifosi – ha detto – Anche il mio primo giro non era stato male, ma non ero ancora tranquillo. Sono uscito nuovamente e ne ho fatto uno perfetto. In gara so che non sarà facile, ma ho lavorato sul passo e sono molto contento”. Rimane il dubbio della gomma, Rossi è sicuro che ognuno farà la sua scelta guardando quella degli avversari. “Io deciderò quello che è meglio per me, e penso sia la morbida, non per gli altri”, la risposta stizzita di Dani. A risolvere tutto con una battuta ci ha pensato Cal, “allora io farò la stessa scelta di Pedrosa, siamo amici”. Anche Lorenzo si è accodato al siparietto, “vorrà dire che seguirò Crutchlow”.

Battute a parte, Jorge ha altro a cui pensare. “Non posso dire che sia stato uno dei giorni peggiori della mia carriera, ma diciamo che ne ho avuti di migliori – ha detto – Ho avuto un problema, ma per fortuna conosco qualche trucco per rimanere calmo. Però era da un po’ che non mi succedeva un imprevisto in qualifica”. Ha perso quattro o cinque minuti importanti, “e di prendere 6 decimi da Pedrosa non me lo aspettavo – ha ammesso – La seconda moto non mi dava le stesse sensazioni dell’altra, ma comunque la pole oggi non avrei potuto farla. Dani è stato perfetto, ma qualifiche e gara sono due storie diverse. Penso che siamo in tre o quattro piloti con un passo molto simile e chi arriverà con più gomma alla fine avrà un vantaggio”.

Marc MarquezDel gruppo potrebbe fare parte anche Marc Marquez, oggi 6°. “Seconda fila, che è il mio obiettivo, quindi non mi lamento – ha spiegato – Sapevo che a Barcellona sarebbe stata dura e gli altri piloti qui hanno fatto molti test, hanno più esperienza. Comunque sono riuscito a migliorare turno dopo turno, ho adattato leggermente il mio stile di guida e adesso devo solo affinare il setup”.

La parte più difficile sono i curvoni veloci che caratterizzano il Montmeló. “Con la MotoGP non è semplice trovare la traiettoria migliore – ha confermato – Non devi arrivare troppo largo alla corda e poi preparare l’uscita”. Non sorprenderebbe nessuno se trovasse la soluzione per la gara. “Vorrei solo trovare un assetto che mi permettesse di essere più costante, la moto modifica molto il proprio comportamento col variare delle temperature – la speranza – Dipenderà molto dalla partenza e per le gomme guarderò con attenzione la scelta degli altri piloti. Sono nel GP di casa, ma non sento la pressione. Quando sali in moto è una pista come un’altra”.


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