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MotoGP, Iannone e Pirro: Ducati a due facce

Andrea: "il mio miglior sabato". Michele: "non mi aspettavo tanti problemi con la D16 lab"

A Barcellona l’anno scorso Andrea Iannone aveva vinto con la Moto2, oggi ha fatto le sue migliori qualifiche in MotoGP. Terza fila e ottavo tempo, davanti a Dovizioso e alle spalle di Rossi, con il tempo di 1’41”963, sette decimi meglio del crono che gli aveva permesso di entrare nelle Q2. “Questa volta è girato tutto per il verso giusto, a parte l’otite nessun altro problema da segnalare – scherza l’abruzzese – Posso essere contento perché siamo riusciti a lavorare bene, e devo ringraziare la squadra, migliorando turno dopo turno, mi sento bene sulla moto”.

Andrea è logicamente soddisfatto, “è probabilmente il miglior sabato dall’inizio della stagione, ma anche al Mugello eravamo ottimisti per la gara e poi ci sono stati problemi inaspettati” tira il freno. Anche perché i limiti della Desmosedici non sono scomparsi, “faccio fatica a rallentate la moto – spiega – e siamo costretti a utilizzare un setting non ottimale per caricare il posteriore che scivola in entrata di curva. Ma siamo riusciti a migliorare, anche questa mattina nonostante la posizione il nostro distacco era diminuito”.

Sembrano esserci tutti gli elementi per una buona gara. “Quello che mi rende ottimista è essere riuscito a girare su un buon passo anche da solo – sottolinea – Si è visto anche nelle Q1, dove abbiamo trovato delle buone soluzioni per sfruttare la gomma morbida. L’unico dubbio che mi rimane è quello sulla scelta dello pneumatico. Sarei più orientato sulla soffice, ma anche con la dura sono riuscito a tenere un buon ritmo. Sono indeciso”.

Di tutt’altro umore Michele Pirro, 13° e alle prese con una Ducati al limite dell’inguidabile. “Qui siamo in una pista completamente diversa dal Mugello e con temperature molto più alte – spiega – E’ la prima volta in queste condizioni e la Desmosedici si sta comportando in una maniera inaspettata. I problemi di pompaggio sono grandi e inficiano tutta l’uscita della curva. A causa di questo problema non riuciamo a sfruttare il potenziale della moto”.

La situazione sembra praticamente identica a quella di ieri, “siamo partiti dal setting del Mugello, ma qui non funziona – ammette Pirro – Un po’ è il layout della pista che influisce sul comportamento della moto, ma penso che un ruolo maggiore lo abbiano le alte temperature. Non essendoci molto grip, il posteriore si muove moltissimo”.


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