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Fiorani: "Abbiamo una vera SBK"

La CBR1000RR è in perfetta sintonia con lo spirito SBK in attesa della nuova moto

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Dopo cinque gare Jonathan Rea non è riuscito ancora a salire sul gradino più alto del podio. Nemmeno ad Assen, pista favorevole sia al pilota sia alla Honda, ha centrato l'obiettivo, concludendo al secondo posto in gara 1.

"In certi circuiti dove si esalta la guida, Jonathan riesce a fare la differenza" ci ha detto Carlo Fiorani, Responsabile Racing di Honda Europa.

- Ci sembra però che la moto accusi un gap di potenza e velocità rispetto alle altre

"La nostra moto è in perfetta sintonia con la filosofia SBK al contrario di alcune altre che sono dei prototipi che vanno addirittura più veloci delle CRT. Si tratta di una moto destinata all'uso stradale che è stata adattata all'utilizzo nelle competizioni".

- Quindi avete accolto con soddisfazione le linee guida del nuovo regolamento

"Sicuramente riporterà un certo equilibrio senza snaturare lo spirito della Superbike".

- Domanda immancabile: quanto aiuto e materiale ricevete dal Giappone?

"Facciamo tutto in Europa. Fino al 2011-2012 avevamo un motore con componenti sia del kit HRC e sia della Cosworth. Visto che dal 2010 l'HRC non ha prodotto più kit per la CBR 1000 RR ci siamo guardati altrove ed abbiamo deciso di affidare lo sviluppo del motore interamente alla Cosworth che ha un lunga esperienza sui propulsori. Alla fine del 2012 abbiamo chiesto ai giapponesi di parlare con la Cosworth per velocizzare lo sviluppo dell'elettronica fornendo alcune informazioni derivate dalla loro esperienza sulle moto".

Rea a Portimao- I risultati, però, sono stati altalenanti

"Abbiamo avuto molte piccole rotture od inconvenienti che ci hanno convinto dopo gara 2 di Donington a rivedere le procedure e gli accorgimenti relativi al montaggio di alcuni piccoli componenti".

- Non sarà che la CBR1000RR sia arrivata al limite delle sue prestazioni?

"Forse. Siamo in attesa di sapere dal Giappone quando arriverà la nuova moto".

- Dopo il tira e molla dello scorso anno, riuscirete a tenere ancora Jonathan Rea?

"Dipende da lui. Lo scorso anno siamo riusciti a tenerlo senza pressioni e senza l'attrattiva dei soldi. La filosofia Honda è di avere un tetto per i piloti in Superbike perché la nostra immagine è in MotoGP. Jonathan è rimasto in Superbike perché non aveva un alternativa valida in MotoGP ed ha preferito correre ancora tra le derivate con un team di prim'ordine. Con le nuove MotoGP "economiche" che saranno presentate a Brno potrebbero aprirsi nuovi scenari, sempre che lui non voglia misurarsi con la nuova CBR quando arriverà".

- A proposito di piloti, perché apparentemente non scegliete piloti di primo piano quando si tratta di sostituire uno dei titolari?

"A Monza abbiamo fatto una scelta che si è rivelata preziosissima. Kosuke Akiyoshi è un tester HRC molto sensibile e nonostante i suoi 38 anni in pochi giri ha segnalato alcuni particolari che ci sono stati preziosi. Ha analizzato la moto ed ha riportato in Giappone queste impressioni. Ci è stato segnalato proprio da Jonathan Rea che ci aveva corso insieme nella Otto ore ed era interessato a conoscere la sua opinione sulla moto".

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