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MotoGP, Dovi: voglio correre con la GP13 'lab'

"Test positivi ma le somme si tirano solo in gara. Valuteremo le opzioni"

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È un Andrea Dovizioso moderatamente soddisfatto quello che lascia il Mugello dopo due ulteriori giorni di test sulla Ducati dopo il GP dello scorso fine settimana. Soddisfatto perché con la GP13 'lab' ha trovato maggiore fiducia in sella buoni riscontri, soprattutto in termini di passo, ma moderatamente perché i problemi della Desmosedici rimangono li stessi e, ad un terzo della stagione, il tempo stringe.

"Questa mattina ho fatto due uscite con la moto usata in gara, poi mi sono concentrato esclusivamente su quella 'lab', con un telaio definitivo e omologato per correre – ha detto l'italiano – Il collo sta bene, non sono al 100% ma non mi dà problemi alla guida".

Raccontaci com'è andata…

"Ho provato vari assetti, questa moto è diversa dalla precedente, ha più margini di sviluppo. Ieri ho potuto farci solo pochi giri, mentre oggi le condizioni erano ottime. Ho fatto un best lap di 1'48.2 ma come passo ho sempre girato in 1'48 alto, meglio di quanto fatto in gara, dove comunque il riferimento era 1'48 basso".

Quanto sono indicativi questi due giorni del progresso fatto dalla squadra?

"I test veri sono quelli dove è presente anche la concorrenza. Solo in gara si capiscono i passi avanti, e mi piacerebbe correre con il telaio nuovo a Barcellona, ma non è una scelta semplice. Primo, non ha fatto molti chilometri. Secondo, forse non abbiamo il tempo per approntare tutti i componenti necessari per permettere a me e Nicky di schierare due moto ciascuno".

Il tempo sul giro, però, è stato oltre mezzo secondo di quello che hai fatto in qualifica...

"Potevo andare più veloce, ma la cosa più importante è che sono riuscito ad essere molto costante, girando in 1'48 ad ogni uscita. Il nuovo telaio ci aiuta leggermente in inserimento di curva in punti come il Correntaio e la Bucine, ma la moto si muove ancora troppo in uscita di curva."

In cosa differisce la nuova ciclistica da quella attualmente in uso?

"Cambiano distribuzione dei pesi e rigidezze. Il potenziale è buono, ma bisogna continuare con lo sviluppo per migliorare questa base. Spero arrivi un secondo telaio entro la fine della stagione, serve anche questo e sicuramente spingerò per averlo. La squadra e la Casa stanno comunque lavorando a pieno regime".

Qual è il prossimo passo?

"Non lo sappiamo ancora. Il nuovo telaio non è nulla di stravolgente. È diverso, dà più confidenza, ma i problemi della moto restano gli stessi. Ce lo aspettavamo, in questo sport non si trova mezzo secondo solo cambiando un componente, quindi dobbiamo cercare di lavorare coi piedi per terra, sfruttarlo al meglio e valutare le modifiche. Lo sviluppo si fa così".




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