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Abbiamo portato la Suzuki in MotoGP

IL VIAGGIO. Da Torino al Mugello con la V-Strom 650, il turismo si fa racing

Moto - Test: Abbiamo portato la Suzuki in MotoGP

Perché aspettare il 17 giugno a Barcellona per vedere una Suzuki in MotoGP? In fondo sono due anni che attendiamo e non abbiamo nessuna voglia di lasciare questo privilegio ai ‘cugini’ spagnoli, loro soddisfazioni ne hanno fin troppe di questi tempi. Il Mugello sarebbe un rientro in grande stile, basta forzare un po’ la mano e ci prendiamo la rivincita. Di avere almeno la GSV-R, nemmeno a parlarle, quindi dobbiamo 'ripiegare' sulla V-Strom. Da veri privati, inoltre, non abbiamo grossi mezzi tecnici e tantomeno un camion che possa portare la moto in Toscana. Non rimane che fare il pieno, caricare le valige (il loro supporto una volta tolte è un pugno nell’occhio) e partire da Torino, sede di Suzuki Italia, in direzione Scarperia.

Suzuki V-StromPROVE LIBERE IN AUTOSTRADA – La prima buona notizia è che a differenza dei ‘colleghi’ della MotoGP, noi il percorso possiamo scegliercelo. Un breve sguardo alle previsioni meteo e abbandoniamo subito l’idea di costeggiare il mare Ligure per raggiungere la Toscana e imbocchiamo l’autostrada sperando che Giove Pluvio guardi da un’altra parte. Ci va bene. Non rimpiangiamo i semi-manubri e le pedane che costringono le ginocchia in gola, mentre ci godiamo il bicilindrico nel primo trasferimento. In sella si sta comodi, braccia distese, schiena dritta e gambe nella corretta posizione per macinare chilometri.

Qualche vibrazione solletica mani e piedi intorno ai 4.500 giri, ma scompaiono intorno ai 5.000. Ricompaiono poi poco prima dei 7.000, ma solo ai piedi e non sono stroppo fastidiose. Il cupolino non sarà adatto a sfrecciare ai 350 Km/h verso la San Donato, ma ai 130 fa il suo dovere, lasciando solo testa e spalle un po’ esposte e la situazione non cambia giocando con l’aletta regolabile. I caselli si susseguono, la V-Strom viaggia stabile e le sospensioni digeriscono anche l’asfalto italiano e gli immancabili cantieri e le tute arancioni degli operai un po’ ci ricordano quelle dei commissari di pista.

QUALIFICHE SULLA FUTA – Dopo qualche centinaia di chilometri, e pochissime pausa per il rifornimento (la strumentazione ci informa di un consumo medio di 20 km/l e non ci è sembrata ottimista) utile lenire il posteriore messo alla prova da un sella un po’ troppo dura, usciamo dalla noiosa autostrada in direzione passo della Futa. Carichi come McGuinness prima del TT ci buttiamo fra le curve. I pruriti però si spengono presto, perché la V-Strom preferisce la dolcezza alla violenza. Lo diceva anche Uncini, la moto mica la devi spezzare, lui una Suzuki la guidava (e come!) e allora ci adattiamo.

I 69 CV del motore di 650 cc non mettono in difficoltà neppure il pilota meno esperto. Arrivano dolci da 2.500 giri in poi (prima il bicilindrico ‘scalcia’ un po’) e dai 4.000 ai 7.000 c’è tutto quello che serve, oltre è meglio cambiare rapporto. Arrivare con un marcia in più a un tornate non è un dilemma, la spinta è dolce e strada se ne fa comunque. La V-Strom dà sicurezza, è stabile e precisa, mentre nelle esse la maneggevolezza non è da Moto3. Bisogna fare un po’ forza sui manubri nei cambi di direzione e il peso (214 kg dichiarati, ma la nostra era full optional da veri ufficiali) si sente. Quando arriviamo a Barberino non abbiamo fatto un tempo da prima fila, ma senza dubbio ci siamo divertiti e non siamo per nulla stanchi. Forse dovremmo provare con l’endurance.

Suzuki V-StromWARM UP NELLE VIE DI FUGA – In un’occasione siamo stati certamente più veloci di quanto possibile con una MotoGP: nello sterrato. Purtroppo il nostro motorhome non era pronto e abbiamo ripiegato su un romantico agriturismo, solo che l’asfalto si fermava un po’ prima di arrivarci. Per non farci mancare nulla lo abbiamo provato sia asciutto che trasformato in un lago di fango. La Sei Giorni non l’avremmo vinta, ma l’erogazione dolce ci ha tolto di impaccio in più di un’occasione.

Le strade bianche, fatte con una certa accortezza per via del peso e di gomme (Bridgestone in onore al fornitore unico) adatte essenzialmente al solo asfalto, sono alla portata, ma nulla più. Sollevandosi in piedi sulle pedane il manubrio è basso e con la pioggia le pedane in gomma diventano un po’ scivolose. Però al ristorantino fuori mano, dove guardare le gare davanti a finocchiona e vino rosso, ci si arriva senza patemi.

LA GARA SUL BAGNATO – Purtroppo i rigidi controlli della Direzione Gara non ci hanno permesso di partire la domenica per la gara. Ci rifacciamo il giorno dopo, scegliendo nuovamente Futa e Raticosa per il nostro personale GP. Come da migliore tradizione, dopo (quasi) tutti i turni sull’asciutto, la gara è bagnata. Non cambiamo neanche le gomme e partiamo. Ancora una volta motore e ciclistica ci danno una mano e riusciamo anche a superare un tifoso di Bradl su una R1 con bauletto e valige (!).

Abbiamo anche l’occasione per mettere alla prova i freni e l’ABS. Come sull’asciutto, la risposta della leva è un po’ spugnosa e bisogna stringerla con decisione per fare mordere i freni. Il posteriore, al contrario, è fin troppo pronto e chiama in causa volentieri l’antibloccaggio. Comunque neppure due gatti con istinti suicidi ci mettono in crisi. Inoltre, viste le temperature, possiamo anche apprezzare le manopole riscaldate, che non saranno ‘racing’ ma si rivelano delle ottime compagne di viaggio. Peccato per i fili del sistema che passano proprio sopra il pulsante ‘mode’ e che fanno paio con qualche altra piccola finitura non proprio impeccabile.

Il nostro weekend è finito. Rimettiamo la V-Strom nel box e aspettiamo di vedere i tempi che farà De Puniet a Barcellona. Non abbiamo provato una bestia da 250 e più CV, ma una moto facile e comoda, adatta per tutte le stagioni, con solo qualche piccolo neo che non riesce comunque a scalfirne l’equilibrio. Più concreta che emozionante, ma il ‘nostro’ Mugello ci è piaciuto ugualmente e per correrlo ci vogliono 8.590 euro.

Per realizzare questa prova abbiamo utilizzato i seguenti capi Dainese.

Una piccola nota sull’abbigliamento, abbiamo avuto la ‘fortuna’ di metterlo alla prova per un centinaio di pioggia ininterrotta e ha superato brillantemente l’esame. Quando è rispuntato il sole, neanche una goccia d’acqua era passata.

G-Temporale D-Dry

Dedicato ai mototuristi attenti a funzionalità e comfort, anche quando si incontrano condizioni avverse sulla propria strada, Tenporàle è dotato di membrana impermeabile e traspirante D-Dry®, fodera termica removibile e prese d’aria su petto e fianchi, per la corretta gestione della temperatura. Confezionato in Cordura® Comfort elasticizzata e dotato di regolazioni su collo, polsi, maniche, vita, fondo giacca e di zip di connessione col pantalone, questa giacca è estremamente ergonomica e consente una grande mobilità. Protezioni composite removibili, predisposizione paraschiena ed inserti rifrangenti completano questa giacca disponibile anche in versione Lady.

P. Vertex D-Dry

Protettori compositi estraibili certificati secondo la norma EN 1621.1/97. Tessuto Cordura® Regolazione ampiezza fianchi. Cerniera su fondo gamba. Cerniera aggancio giubbino-pantalone. Temperature adjustment. Membrana D-Dry® impermeabile e traspirante. Tessuto esterno con trattamento idrorepellente. Fodera termica removibile Inserti morbidi sui fianchi. Inserti rifrangenti. Due tasche esterne

Veleta X-Trafit

Dedicato ai mototuristi amanti dell’avventura, che cercano le piste battute e gli spazi sconfinati come le curve dei passi montani, e non temono il variare delle condizioni meteo, Veleta è in grado di assicurare un feeling sul manubrio senza paragoni, grazie alla tecnologia X-TRAFIT™, che prevede la membrana impermeabile e traspirante GORE-TEX® direttamente incollata con l’esterno del guanto, evitando lo slittamento di quest’ultimo rispetto all’interno del palmo quando viene ruotata la mano. Dotato di inserti Techno™ con rete metallica su nocche e dita, nonché di Distortion Control sul dito mignolo, questo guanto offre un livello protettivo elevato anche agli utenti touring più esigenti in termini di comfort.

Nighthawk

Funzionalità e stile si integrano nello scarponcino Nighthawk, con membrana GORE-TEX® impermeabile e traspirante. Comfort elevato anche in condizioni climatiche avverse, grazie a dettagli curati come gli inserti rifrangenti su tallone e fianco, visibili attraverso la foratura della tomaia in pelle bovina, o gli inserti elasticizzati scamosciati. Per soddisfare i mototuristi più esigenti, sono state adottate soluzioni tecniche speciali: la chiusura con zip laterale e velcro per una facile calzata, inserti in nylon sui malleoli e termoformati sulla tibia, paracambio in TPU e suola antiscivolo con altezza contenuta per favorire la mobilità.

Wave 1S Air

Protezione ai massimi livelli, leggerezza, ergonomia e ventilazione caratterizzano questo paraschiena racing nato dalla collaborazione con i campioni del motociclismo. Certificato secondo la normativa EN 1621.2 liv.2 è dotato di placche esterne rigide ondulate per una maggior distribuzione dell’energia dell’impatto, assorbita dalle placche stesse e dalla leggerissima anima interna in alluminio a struttura alveolare e Crash absorb®. Grazie alle placche articolate, allo snodo lombare brevettato, alla foratura della struttura, all’uso di tessuti traspiranti ed di ampie regolazioni, ergonomia e comfort nella guida al limite sono garantite.

AGV Strada

Il casco Strada è destinato ad un utilizzo prevalentemente turistico. Dotato del visierino solare integrato e della predisposizione per il sistema di comunicazione Bluetooth®, è stato progettato per garantire silenziosità, comfort e facilità di utilizzo. La grafica “Vision” ha una decal con inchiostri che hanno proprietà luminescenti, ossia la capacità di assorbire la luce di giorno, per poi rilasciarla nel buio. Questo, oltre ad essere un elemento estetico distintivo, è un fattore di sicurezza aggiuntivo.


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