Pedrosa e Marquez: fratelli coltelli

Marc: "da Dani ho imparato tanto, ma non mi tiro indietro se posso batterlo"

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Che la convivenza fra Pedrosa e Marquez non sarebbe stata tranquilla era prevedibile, anche se in pochi pensavano che il debuttante potesse diventare una spina nel fianco tanto presto. Nelle prime cinque gare i due piloti HRC hanno incrociato le loro traiettorie spesso e volentieri e anche oggi, come era già successo ad Austin, Marc ha seguito a lungo Dani per poi sorpassarlo. “Ero sorpreso di potere lottare per il podio dopo i tanti problemi di questo fine settimana – ha ammesso Marquez – Mi sono attaccato a Pedrosa e mi sono accorto di riuscire a seguirlo abbastanza facilmente. Non era la prima volta che stavo alle sue spalle e anche oggi ho imparato molto. Già nei turni di prove avevo capito insieme alla mia squadra che i problemi che avevo non erano dovuti al setup ma al mio stile di guida. Seguire Dani e Lorenzo mi è servito, ho capito molte cose e ne farò tesoro per le prossime gare. Ma non vi rivelo i particolari: è un segreto”.

Per fortuna, quando ha deciso di superare il compagno di squadra non ha ripetuto la manovra di Jerez. “Quello su Dani mi è sembrato un sorpasso pulitissimo, per niente rischioso – scherza – Qualche giro prima mi sentivo stanco, soprattutto al braccio sinistro che sforzavo di più, ma quando Pedrosa ha calato il ritmo è andata meglio. Nel finale pensi al risultato di squadra, ma entrambi abbiamo le stesse opportunità, siamo alla pari ed è giusto provarci”. Pedrosa è abituato a compagni di squadra scomodi, basta ricordare che per due anni ha diviso il box con Stoner. “A volte è un vantaggio, a volte uno svantaggio – la sua opinione – Dipende dalle occasioni”.

Dani esce dal Mugello con un secondo posto che gli permette di tenere la testa del mondiale e di allungare sul suo più diretto inseguitore. “Non è stata la mia migliore gara ma ho comuqnue portato a casa 20 punti – dice con concretezza – A inizio gara ero molto motivato, sapevo che Lorenzo sarebbe stato subito veloce. Alla prima curva sono arrivato leggermente lungo, i freni erano ancora freddi, quando mi sono accordo di Jorge all’interno ho dovuto rialzare la moto, o ci saremmo toccati. Per un po’ sono riuscito a seguirlo ma poi il posteriore è iniziato a scivolare”.

Quello che ha più limitato Dani è stata la nuova gomma portata da Bridgestone. “E’ diversa la mescola sulla spalla – spiega – e non avevo grip. Per metterci una pezza ho dovuto stravolgere il mio setup abituale, ma per non lasciare scappare Lorenzo ho dovuto forzare tanto in frenata e le gomme sono andate in crisi”.

Gli è andata bene comunque, Marquez si è autoeliminato, altrimenti gli sarebbe ancora col fiato sul collo in classifica a soli due punti di distanza. “Qualche mese fa avrei firmato per trovarmi a 26 punti a questo punto della stagione – rivela – Alla Savelli ho commesso un errore, ma non so ancora quale. La telemetria non ha mostrato nessuna anomalia. La cosa più importante, però, è che sono scivolato mentre lottavo per il podio e al primo anno sono cose da mettere in conto. Ho provato a tenere su la moto, ma è stato impossibile. E dire che ormai avevo un piccolo vantaggio su Dani e pensavo solo a stare calmo e ad arrivare al traguardo”. Non sarà però quello il ricordo che si porterà a casa: “non dimenticherò mai la fine del rettilineo” ride.

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