Ezpeleta smentisce, l'audio conferma

AUDIO A Radio Rai dice: "può darsi che si faccia un numero massimo". Poi fa marcia indietro

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In Francia è nata una polemica per l'intervista rilasciata a Radio Rai da Carmelo Ezpeleta. Intervista che la stampa spagnola e poi anche lo stesso boss della Dorna ha parzialmente smentito. L'argomento di conversazione, ovviamente, era l'anticipazione di un possibile "tetto" al numero di piloti iberici nel motomondiale, visto il totale dominio che stanno avendo in questi ultimi anni. Dominio che lascia poco spazio agli altri paese.

Alla domanda di Radio Raise questo potesse essere un problema per il mondiale in Europa  Ezpeleta ha detto, testualmente: "Non è un problema in Europa. E' un problema nel resto del mondo. E' meglio che un campionato di qualsiasi sport ci siano protagonisti di diverse nazioni. Io però che sono vecchio ho visto nel motociclismo prima un dominio inglese, poi italiano, certo sarebbe meglio che non fosse così…ma mai la Dorna ha aiutato piloti spagnoli, mentre è vero che ha aiutato moltissimo piloti di altre nazioni…ed anche qualche italiano ha avuto aiuti economici che nessuno altro ha ricevuto. Comunque l'atletica mondiale è dominata dagli Stati Uniti e dalla Giamaica e nessuno parla di problemi. E' possibile però inserire dei correttivi. Può darsi che si faccia un numero massimo di piloti di una nazionalità, questo sì".

Fin qui la prima intervista. Poi in una seconda, alla Gazzetta dello Sport, Ezpeleta ha modificato leggermente il tiro, ma il senso rimane lo stesso: diminuire il numero di spagnoli in pista.

Insomma Ezpeleta ha detto chiaramente che è un problema a cui sta pensando, e da tempo aggiungiamo noi, visto che si è impegnato molto per avere il tedesco Stefan Bradl in MotoGP, ed anche il ritorno di Valentino Rossi in Yamaha porta la sua firma (si riferiva a Vale quando ha parlato di aiuti economici ad un pilota italiano?).

Per quanto riguarda gli aiuti nessuno può dire quanto la Dorna paghi in effetti ai singoli team, e se qualcuno prenda più di altri perché non esiste un patto della Concordia chiaro e con dei numeri precisi in base ai risultati come esiste in F.1.

Ci vorrebbe, però, per evitare, come è accaduto per la CRT, squadre che si sono presentate unicamente perché sapevano che le spese (perlomeno in parte) erano coperte. Un fatto che non va certo a beneficio della qualità.

Un patto chiaro premierebbe anche i risultati e spingerebbe i team ad investire, per ottenere più denaro. Il sistema attuale, invece, premia chi muove meno le acque e mantiene la testa bassa.

Detto questo la Dorna, come è anche naturale, ha investito molto sulla Spagna, sui circuiti, sui team ed alla fine anche piloti hanno beneficiato di questa situazione. Recentemente ci risulta che Carmelo Ezpeleta stia appoggiando, senza fare troppa pubblicità, iniziative, come quella del nostro team Italia, proprio perché si rende conto del problema.


Ascolta l'intervista di Ezpeleta a Radio Rai

(Grazie, Manziana)

 

 

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