L’espressione di Andrea Iannone ai box dopo il secondo turno di prove libere rende quasi inutile chiedergli informazioni sulle sue condizioni fisiche. Il viso bianco, sull’avambraccio le venti e più graffette ‘ricordo’ dell’intervento. “Come se non bastasse mi sono preso anche l’influenza, non ci voleva proprio anche questa” scuote la testa. Tutto considerato il suo 12° tempo è quasi un miracolo, “era importante salire in moto, capire se sarei riuscito a fare la gara – spiega – Questo pomeriggio ho fatto qualche modifica alla moto e ho messo una gomma nuova per gli ultimi giri”. E’ stato proprio lo pneumatico nuovo a tradirlo, “probabilmente era ancora freddo e sono partito un po’ troppo forte – continua – e all’ultima curva sono scivolato. Per fortuna non mi sono fatto niente”.
Meglio passare ai lati positivi, per quanto siano pochi, della giornata. “La gara la farò – assicura Andrea – perché lo voglio, ho deciso. Mi interessa capire come reagirà il braccio sulla distanza, è importante saperlo. Oggi il muscolo, dopo anche molti giri, non mi ha dato problemi, solo i punti mi davano fastidio. Ma solo alla fine della gara potrò essere più tranquillo”. Anche il ginocchio sembra andare meglio, “lì i punti li abbiamo tolti – afferma – e in moto mi sono sentito subito meglio”.
Un’altra buona notizia arriva dalle prestazioni degli altri ducatisti. “Dovizioso e Hayden sono andati forte e questo mi fa ben sperare – analizza Iannone – Io oggi, viste le mie condizioni fisiche, ho fatto fatica a capire quali siano i miei limiti, non ho spinto troppo al mattino. Non è facile guidare così una MotoGP, che richiede molta forza”.
Se Sparta piange, Atene non ride. Dall’altra parte del box Michele Pirro oggi ha fatto i conti con la sfortuna. “Questa mattina ho avuto problemi di elettronica a entrambe le moto, sono dovuto anche rientrare ai box a spinta – racconta – Inoltre nel pomeriggio la moto che preferivo ha sofferto di un inconveniente allo scarico. Spero solo che i guai siano finiti”. A complicare il weekend francese del pugliese, anche il fatto di guidare una Desmosedici per lui quasi sconosciuta. “La differenze maggiori sono all’anteriore –spiega Pirro – e non è facile prendere subito confidenza, anche perché vengo da tre giorni di test su quella laboratorio. Abbiamo sofferto per trovare la corretta messa a punto, domani cercheremo di migliorare”.