Lorenzo: non è Marquez il mio bersaglio

"Agisco solo per la sicurezza". Stretta di mano con Marc che ripete: "niente di scorretto"


La quiete dopo la tempesta. Jorge Lorenzo in conferenza stampa minimizza quanto successo nella riunione dei piloti della MotoGP con la Direzione Gara (presente al gran completo) poche ore prima. “Non me ne sono andato via prima della fine, semplicemente l’incontro era terminato e sono stato il primo a uscire - cerca di nascondere la sfuriata con una mal riuscita bugia – Poi non eravamo lì per parlare di quell’episodio ma di quei piloti che in prova aspettano i più veloci fermandosi in traiettoria”. Anche Marquez è stato al gioco, “si è discusso di procedure di ripartenza e delle bandiere rosse in Moto2 e Moto3, solo alla fine abbiamo parlato di quanto successo all’ultima curva a Jerez”.

I due ‘nemici’ almeno su un punto hanno trovato un accordo. Anche perché Jorge ha voluto sottolineare: “io contro Marc non ho niente dal punto di vista personale. Penso che la sua manovra sia stata un po’ troppo dura, ma alla fine capisco che lui ci abbia provato. A me quello che interessa è migliorare la sicurezza di questo sport”. Per dimostrare la sua buona fede ha accettato, anche se solo dopo esplicita richiesta, di stringere di nuovo la mano a Marquez, anche se non ha dimostrato troppo convinzione. “Aveva accettato di farlo giù in aereo – ha confermato il catalano – per me è stato un gesto importante da parte sua, ma non abbiamo parlato dell’accaduto”. Jorge ci scherza su: “è stato divertente, ci saranno stati 300 posti e ci siamo trovati nella stessa fila. Ma non abbiamo discusso dell’incidente”.

Anche perché Marc è assolutamente convinto della regolarità della sua manovra. “L’avessi fatto a inizio o a metà gara sarebbe stata tutta un’altra cosa – ha ripetuto – Ma in una gara di moto, all’ultima curva dell’ultimo giro è una manovra che ci sta. So che ci sono dei limiti, ma non li ho superati, ho visto dello spazio e ci ho provato. Ho frenato un po’ più tardi del solito, ma sono cose che succedono”.

Del resto il bersaglio del campione del mondo non è stato il rivale, ma la Direzione Gara. Il non è essere intervenuta in nessun modo sulla questione è quello che lo ha fatto arrabbiare. “E’ stata introdotta quest’anno la licenza a punti, forse era il momento di usarla – ha spiegato – Un cartellino giallo ci stava, i contatti in gara possono accadere, ma Marc mi ha spostato dalla mia traiettoria, è una faccenda diversa. A volte si può sbagliare nel giudicare un’azione, succede in tutti gli sport, ma quando colpisci qualcuno devi almeno essere redarguito”.

Jorge parla con cognizione di causa, perché in passato non è certo stato tra i piloti più ‘tranquilli’ in pista. “Anch’io in passato ho fatto degli errori – ha ammesso – Ma dopo la squalifica nel 2005 sono cambiato ed è successo solo perché mi hanno penalizzato”. Lorenzo non è però convinto che il suo messaggio verrà accolto dalla Direzione Gara. “Io penso di sì, o almeno lo spero - si è corretto subito – Ripeto, non ho nulla contro Marc, agisco per aumentare la sicurezza in gara”.

I suoi colleghi, chiamati a dare la loro opinione su quanto è successo hanno tenuto posizioni molto più lievi. Stranamente, ma non troppo, il più d’accordo con Lorenzo è stato Dani Pedrosa: “Jorge doveva chiudere la porta ma Marc è stato forse un po’ troppo duro. Ho esperienza di certi contatti e penso che i limiti in queste manovre debbano essere fissati in modo più chiaro”. Anche Nicky Hayden è sulla stessa linea, “penso che bisogni intervenire soprattutto in Moto3, quella manovra non è niente di nuovo in MotoGP. Comunque credo che la patente a punti sia un buono strumento, non rimane che usarlo”.

Più ‘pilatesco’ Cal Crutchlow, “ogni episodio è diverso dagli altri quindi è difficile fissare un limite assoluto, bisogna sapere interpretare caso per caso. Non so se Marquez abbia oltrepassato il limite e capisco le ragioni sia sue che di Jorge”. Addirittura ‘salomonico’ Randy De Puniet: “do un 50% di colpa e ragione a entrambi”. Difficile però che il discorso sia chiuso, se ne riparlerà domani sera in Safety Commision. E aspettiamo anche la versione della Direzione Gara.

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