Guidotti: questa è una Ducati diversa

"Spies tradito dalla voglia di correre. Iannone? Inevitabile che tenga un occhio su Marquez"

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Speriamo che questo periodo da infermeria finisca presto”, a Le Mans Francesco Guidotti sdrammatizza con una battuta i vari infortuni che hanno colpito i piloti del team Pramac. Iannone è convalescente dopo l’operazione all’avambraccio e la ferita al ginocchio, Spies è costretto a saltare un’altra gara per i ‘postumi’ dell’operazione alla spalla. “Ma al Mugello Ben sarà in pista, stiamo già organizzando gli eventi promozionali che lo vedono coinvolto. Non dovrebbe esserci nessun problema” sottolinea il team manager.

SPIES NON HA ANCORA ESPRESSO IL SUO TALENTO - La sfortuna non sembra proprio volere abbandonare il texano, che probabilmente ha voluto forzare troppo i tempi del suo rientro. “Ben è un pilota molto preciso, un professionista – spiega Guidotti – Il suo problema non è stato sottovalutato, ma la mia opinione da profano è che lui volesse correre a tutti i costi ad Austin, nel suo Gran Premio di casa. Quindi ha detto qualche ‘mezza bugia’, ai medici più che a noi. Ha minimizzato la reale situazione. Però non voglio fargliene una colpa, anzi è positivo che un pilota abbia questa voglia”. Probabilmente anche i test in Malesia potevano essere evitati, “era fermo da due mesi e mezzo dopo l’operazione, aveva ricominciato ad allenarsi solo da qualche settimana – ricorda – Sepang, con una MotoGP, per il fisico non è una pista semplice. Ma lui se la sentiva non potevamo impedirglielo”.

Ben SpiesDopo l’ultimo guaio, però, la decisione è stata quella di fare tutto con la massima calma. “Ben è in Texas e sta facendo fisioterapia – continua il manager – Ha fatto una visita il martedì dopo il GP di Austin e gli avevano subito detto che avrebbe avuto bisogno di minimo due settimane, che poi sono diventate tre. La buona notizia è stata che invece tutti gli esami hanno escluso ogni problema all’articolazione ma è solo circoscritto ai muscoli. Gli abbiamo consigliato di non rischiare con un rientro anticipato, che poi magari lo avrebbe costretto a un altro stop”. La stagione dell’americano inizierà nuovamente quindi al Mugello e in molti sono curiosi di vedere se riuscirà a mantenere le attese che lo avevano accolto in MotoGP.

Spies ha un talento smisurato – taglio corto Guidotti – ma è stato catapultato in un mondo a lui sconosciuto. Arrivava dall’AMA, un campionato importante ma nazionale, poi la SBK, che è un ambiente comunque più rilassato. Marquez, Lorenzo, Rossi, sono nati agonisticamente qui, conoscono i ritmi, come funzionano le cose. A Ben è stato chiesto di fare in meno di tre anni quello che gli altri fanno in sei o sette di carriera. E’ normale incontrare delle difficoltà”.

Andrea IannoneIANNONE TIENE GLI OCCHI SU MARQUEZ – Completamente diversa la storia del compagno di squadra Iannone, che invece ha fatto tutto il ‘corsus honorum’ del motomondiale. Per Le Mans la speranza è che non debba soffrire troppo dopo il recente intervento all’avambraccio. “Il dottor Mir che lo ha operato ha detto che è stato l’intervento più importante di quel tipo che abbia mai fatto – spiega il team manager – A dargli fastidio potrebbe essere la ferita esterna, il taglio, ma solo quando salirà in moto potremo capire quanto”. Anche lui, insomma, dal GP di Italia, dovrebbe essersi lasciato alle spalle tutti i guai fisici.

Andrea è un ragazzo che si impegna molto – lo descrive – Non gli basta andare forte, fare un giro veloce, ma vuole capire il perché. Non è uno che si butta, vuole arrivare passo dopo passo al risultato”. In questo momento la moto non sembra però aiutarlo troppo, e pensare che con il fenomeno Marquez l’anno scorso ha lottato ad armi pari in qualche occasione. “Sta prendendo questa stagione come un’occasione per imparare ed è l’atteggiamento giusto – dice Guidotti – Il suo occhio comunque va sempre su Marc, è logico essendo un pilota”.

E’ UNA DUCATI DIVERSA – Non resta quindi che scoprire quanto arriverà la nuova Desmosedici, ma in questo caso il manager va con i piedi di piombo. “Vedo una Ducati diversa quest’anno – spiega – non solo per i rapporti con il nostro team. L’anno scorso eravamo una squadra satellite a tutti gli effetti, adesso siamo ‘factory supported’, siamo coinvolti nello sviluppo, abbiamo informazioni e 6 uomini Ducati nel nostro box. In questo momento voglio essere realista, abbiamo sempre saputo che le novità sarebbero arrivate a metà stagione e siamo solo alla quarta gara”.

Guidotti è molto chiaro sulla situazione attuale: “si vuole cambiare metodo di lavoro, reimpostare tutto dall’inizio ed è inutile pensare che un processo del genere si possa fare dall’oggi al domani. Certo, noi ogni domenica facciamo una gara e arrivare dietro non fa piacere a nessuno. Gli avversari continuano a migliorare, quindi oltre a ricucire il gap dobbiamo anche rincorrere, ma noi abbiamo più margine per fare passi avanti. Come detto, le novità arriveranno quando saremo sicuri che siano un effettivo miglioramento e ne usufruiremo sia il team ufficiale che noi, compatibilmente con i tempi necessari alla produzione”.

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