Il bello, il brutto, il cattivo di Monza

Un bel week end, la griglia scarsa, lo scontro Batta-Gobmeier, i "magnifici quattro"

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Anche se l'atmosfera sembrava molto rilassata, con l'intento principale di godersi le gare, la possibilità di girare per il paddock, incontrare i piloti, non sono mancati gli spunti (più politici che sportivi) per commentare l'appuntamento monzese.

IL BELLO - Dopo la disastrosa edizione 2012, si è tornati a correre a Monza in un bel week end. Non sono mancate le cadute ma tutte con conseguenze leggere.

Sulla gara italiana, però, sembrano addensarsi nubi portate da coloro che vogliono la cancellazione del round monzese.

Tra poche ore sarà completato il nuovo management dell'Autodromo che dovrà provvedere a rilanciare ed a modernizzare il circuito. Aspettiamo di vedere cosa hanno in programma - soprattutto dal punto di vista della sicurezza - prima di "votare" per una cancellazione.

Melandri, Laverty e Sykes sul podioIL BRUTTO - La griglia scarsa di partecipanti. Infortuni e defezioni hanno portato a soli diciotto piloti lo schieramento della Superbike. Scelte regolamentari di Federazioni Nazionali (ma soprattutto motivi economici) hanno poi contribuito alla riduzione. Su questo argomento - anche se Dorna non sceglie mai per le classi maggiori la formula di presenze numerose (vedi MotoGP) - la nuova gestione del Mondiale Superbike dovrà lavorare molto, coinvolgendo la FIM e facendo modificare le politiche di alcune Federazioni Europee. Anche il reclamo con controreclamo fra Aprilia e Kawasaki, per Guintoli e Sykes è senza dubbio un momento brutto della gara. Ma come si fa a prendere una decisione e rimangiarsela in poche ore?

IL CATTIVO - La polemica tra Batta e Gobmeier. In questo momento entrambi hanno bisogno dell'altro: uno può fornire una struttura e una immagine incredibile per la Superbike, l'altro rappresenta uno dei Marchi-Mito del motociclismo.

Sarebbe stato meglio, forse, convocare una riunione prima della gara di Monza e analizzare i punti critici di questo rapporto. E poi ripartire.

LA DELUSIONE - Al di là dei numeri ufficiali, a Monza quest'anno c'era un po' meno gente degli anni scorsi. Sarà perché la gestione Dorna ha "tagliato" sui pass omaggio o le Case hanno acquistato meno biglietti per i loro clienti (la crisi si fa sentire) ma questa è la sensazione.

Davide GiuglianoEd è ancora troppo presto per lanciare l'allarme: la Dorna sta "studiando" la Superbike, razionalizzando e gestendo le spese, valutando ogni aspetto dell'organizzazione. Solo quando verrà presentato il progetto Dorna sulla Superbike sarà giusto commentare la nuova gestione. Per ora siamo ancora all'analisi che, comunque, deve essere veloce perché il tempo passa. E allacciarsi a "fondamentali" già vissuti potrebbe essere veramente pericoloso.

LA SORPRESA - Non ce ne sono state. Le gare sono state combattute ed aperte fino alla fine (finalmente si è rivista la "vecchia" Superbike) ed hanno messo in luce anche un piccolo gruppo di emergenti che andrebbero, però, maggiormente conosciuti dagli appassionati.

IL SORPASSO - Continuo e ripetuto tra i "magnifici quattro" di Monza: Melandri, Laverty, Sykes e Guintoli. E stando a quello che ha detto l'irlandese della Aprilia questa battaglia sportiva aperta potrebbe durare per tutto il Campionato.

L'ERRORE - Continuare a cercare sostituti tra i "maturi" piloti giapponesi come fa spesso la Honda. Akiyoshi è caduto per quasi tutto il week end o, quando si calmava, è andato pianissimo. Non è forse il caso di rischiare con qualche giovane - magari proveniente da serie nazionali - per vedere l'effetto che fa?

LA CONFERMA - Che quando Davide Giugliano imparerà anche a gestire le proprie gare, può fare buoni risultati (ancor migliori di quelli ottenuti sinora). E che se Michel Fabrizio avrà pazienza e capacità di ricostruire il suo animo battagliero, "l'Uragano Mitch" può risentire odore di podio.

IO L'AVEVO DETTO - Sabato sera dopo la Superpole, Marco Melandri aveva dichiarato "vorrei un podio". Ne ha portati a casa due, uno dei quali salendo sul gradino più alto.

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