Bridgestone e piloti: muro contro muro

"Vogliamo più pneumatici". E il gommista risponde: "non è colpa nostra"

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I piloti della MotoGP si sono lamentati per tutto il weekend dell’inadeguatezza delle gomme Bridgestone a Jerez. Complice anche il caldo, che ha fatto schizzare la temperatura dell’asfalto oltre i 50°, gli pneumatici hanno mostrato presto la corda. I più gravi problemi sono arrivati dall’anteriore, in sintesi tutti hanno detto che anche la mescola più dura a loro disposizione era troppo soffice. Non è andata meglio con il posteriore, in questo caso la hard era inutilizzabile perché non garantiva aderenza al massimo angolo, cosa che faceva la morbida salvo poi deteriorarsi in fretta.

I piloti hanno parlato dell’argomento in Safety Commission e sono giunti a una posizione condivisa: Bridgestone non può decidere a priori quali gomme portare senza poi modificare le sue scelte. L’imprevisto, per quanto riguarda le temperature, è sempre dietro l’angolo e dovrebbe essere in grado di affrontarlo qualora si presenti. Inoltre, a detta di tutti, l’anteriore più soffice è praticamente inutilizzabile, quindi i piloti non hanno praticamente scelta su quale opzione usare.

Non resta che sentire l’altra campana e Masao Azuma, ingegnere capo del fornitore di pneumatici ha detto: temperature di quel genere sono inusuali in Europa per questa stagione, la dura al posteriore poteva essere un opzione, ma molti piloti hanno lamentato il fatto che non aveva abbastanza grip al massimo angolo, per colpa della scivolosità del tracciato. Comunque la morbida è riuscita a tenere per tutta la distanza di gara

Anche per quanto riguarda la ‘scelta obbligata’ della dura anteriore, il tecnico giapponese non ha dubbi che le colpe non debbano ricercarsi nelle loro gomme. “Lo scorso anno le temperature dell’asfalto erano di 30° gradi più basse, noi abbiamo considerato questo dato e la velocità di riscaldamento e abbiamo deciso di portare le mescole soffice e media – ha spiegato – Non c’è una grande differenza fra le due, ma la più dura garantisce maggiore stabilità in frenata ed entrata di curva, per questo tutti l’hanno scelta. In molti hanno detto che avrebbero preferito una mescola ancora più dura, ma considerata l’eccezionalità delle temperature credo che la nostra scelta sia stata corretta”.

Meno male che qualcuno lo pensa, perché i piloti (tra cui Lorenzo, Dovizioso e Rossi) interpellati sull’argomento erano stati di tutto altro parere. Più di una volta in Safety Commission avrebbero chiesto un cambiamento per quanto riguarda il metodo di assegnazione delle gomme ma trovando sempre una porta sbarrata dall’altra parte. Per esempio, sembra che l’aumento di peso di 3 Kg delle MotoGP quest’anno non sia stato tenuto abbastanza in considerazione.

Stiamo valutando come questo possa influire. Faremo tesoro di ogni dato quando incominceremo a sviluppare gli pneumatici per il 2014, che faremo provare ai piloti per una loro valutazione più avanti nella stagione”, la versione quanto mai evasiva di Azuma. Qui non si tratta della bontà o meno della formula del monogomma, ma di come la si mette in pratica. Anche senza entrare nello specifico, basta guardare la scelta di gomme che offre Pirelli in Formula 1 e Superbike, per scoprire che qualcosa non quadra. Bridgestone è sempre stata il bersaglio di molte accuse: per la sicurezza, per la mancanza di spettacolo, per il fatto di obbligare lo sviluppo delle moto in una sola direzione. Ora quella di non portare pneumatici adeguati alle condizioni. Possibile che tutti si sbaglino e lei sia sempre nel giusto?

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