Gobmeier: sbagliato usare solo 5 motori

"Si spende solo di più in ricerca. Ezpeleta nel futuro però vuole più spettacolo"

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Bernhard Gobmeier si è ritrovato fra le mani una bella gatta da pelare. Riportare la Ducati ai vecchi fasti dopo i due disastrosi, tanto per risultati che per immagine, anni con Valentino è impresa che farebbe girare la testa a più di un manager.

Forse lo aiutano le sue concretezza e tranquillità squisitamente teutoniche, ma il Direttore Generale sembra sicuro della strada presa e trova anche il tempo di scherzare. Forse nelle acque agitate di Borgo Panigale, quello che serviva era proprio un faro insensibile ai fortunali. Anche perché, Gobmeier, le difficoltà non le nasconde per nulla.

Sono passate solo poche gare, ma qual è il primo bilancio di questa stagione?

Come si è visto già a Sepang, abbiamo iniziato la stagione con esattamente la stessa moto dello scorso anno. Abbiamo subito capito che il livello si era ulteriormente alzato e che avevamo bisogno di cambiamenti veloci, lo abbiamo fatto, la moto è migliorata ma la distanza dai primi è ancora troppo grande. La abbiamo ridotta un po’, in qualifica siamo leggermente più vicini, ma dobbiamo ancora lavorare sul passo. La moto richiede una guida ancora troppo fisica per tenere lo stesso ritmo per tutta la gara”.

Parlando con i piloti sembra che la GP 12/13 sia arrivata al limite, quando arriverà una moto completamente nuova?

Non voglio parlare di moto nuova, perché dobbiamo lavorare sui vari punti. Per esempio abbiamo portato una nuova aerodinamica che si è dimostrata un passo in avanti. Adesso stiamo lavorando sul nuovo telaio, lo abbiamo portato qui a Jerez, alcuni step li avete già visti altri arriveranno. Ma prima di affidare materiale nuovo ai nostri piloti voglio avere la sicurezza che funzioni e solo i risultati in pista possono darci questa certezza. Non voglio portare qualcosa che forse potrebbe funzionare o forse no, non è questo il nostro metodo. Abbiamo logicamente un programma chiaro su quando arriverà il nuovo materiale, ma non posso ancora parlarne”.

Questa settimana farete test sia a Jerez che al Mugello, se i due piloti ufficiali dessero il loro ok, quando potranno usare il nuovo telaio in gara?

Questo telaio è uno step intermedio e dovrà essere ulteriormente sviluppato. Non voglio affrettare le cose prima di essere completamente sicuro”.

Andrea DoviziosoQuesto telaio non sembra però risolvere il maggiore problema, la Desmosedici non riesce a chiudere le curve.

Ripeto, tutto dipende dai test dei piloti ufficiali, perché è un materiale completamente nuovo per loro, non è il telaio che Andrea provò a Sepang. Se loro ci diranno che manca ancora qualcosa, apporteremo modifiche a questo progetto, e quindi ci vorrà ancora tempo. Non ha senso portare qualcosa solo perché è nuovo, deve essere migliore”.

Si parla tanto di telaio, ma come procede lo sviluppo del propulsore? Nessuno ne ha parlato, ma sappiamo che è già più leggero di 700 grammi.

Stiamo naturalmente lavorando anche sul motore, che è stato allgerito perché non è più portante ed abbiamo fatto alcuni test negli scorsi mesi. Ci saranno delle novità continue, prima degli step intermedi, poi altri quando avremo il pacchetto definitivo con anche il telaio. Bisogna comunque essere attenti su questo punto, perché per il contingentamento dei propulsori non possiamo portare nuovo materiale quando vogliamo, quindi sarà importante trovare anche il giusto momento per fare le modifiche”.

Quali sono i vostri obiettivi da qui a fine stagione?

Vogliamo eliminare tutti i punti deboli della moto e pensare al 2014, quando cambieranno le regole. Quindi ci saranno alcune sfide da affrontare, come i minori consumi e il congelamento dello sviluppo dei motori. Ma d’altra parte dobbiamo fare funzionare meglio il nostro pacchetto”.

Un podio prima della fine della stagione rimane un sogno?

Io vorrei che fossimo in grado di lottare per le prime cinque posizioni. Honda e Yamaha e i loro piloti sono molto forti. Pedrosa, Marquez, Lorenzo, Rossi, Crutchlow: ci sono cinque top rider con il migliore materiale, sarà difficile ma ci proveremo”.

E’ arrivata Audi, lei, Ciabatti, sono andati via Preziosi e Del Torchio. Come è cambiato il lavoro ai box e in azienda?

Non posso dire troppo su come sia cambiato perché non sapevo cosa succedeva prima. Anche se una piccola idea ce l’ho (ride). A me piace lavorare coinvolgendo tutte le persone nello sviluppo, incrociare le conoscenze e sfruttare al massimo il loro potenziale. Abbiamo della gente molto valida, con grandi motivazioni”.

Valentino RossiPensa che ingaggiare Valentino Rossi sia stata una buona idea per Ducati?

E' stata una buona scelta prendere uno dei migliori piloti di sempre ma, col senno di poi, la chimica fra lui, la moto e le persone che lavoravano in Ducati non è stata buona. Non si può dire che sia stato un matrimonio riuscito. Penso che Valentino sia una persona e un pilota eccezionale, ma l’unione con Ducati non ha funzionato”.

Forse negli ultimi anni si sono introdotte troppe novità e si è fatta confusione. Questo non influisce sulla strada da prendere per il futuro?

Ho un grande vantaggio rispetto alle altre persone che lavorano in Ducati, io non guardo troppo al passato sono più concentrato sul futuro. Analizzo i fatti, quello che funziona e quello che non funziona. Mi piace la semplicità”.

Il prossimo anno Yamaha venderà i proprio motori, Honda una moto per i ‘privati’. Ducati è interessata in futuro a seguirne l’esempio?

In questo momento non è argomento di discussione, siamo concentrati a migliorare la nostra moto prima di pensare ad altro”.

Il 2016 sarà l’anno della rivoluzione per la MotoGP, ha garantito Ezpeleta. Ducati come vorrebbe che fosse?

"Abbiamo parlato con Carmelo e lui vuole più spettacolo, con gare più combattute, e questo gli serve per vendere meglio il campionato. Poi, le moto devono diventare più economiche, adesso gli investimenti sia nello sviluppo che nella produzione sono molto alti per tutti. Siamo completamente s’accordo su questi due punti. Non c’è ancora nulla di definito, ma abbiamo alcune idee. Per esempio, contingentare i motori è stata una scelta sbagliata. Per risparmiare poco, si spende molto nello sviluppo e quindi si ottiene il risultato opposto. Otto motori a stagione potrebbero essere una buona soluzione, si potrebbero usare materiali meno pregiati per realizzarli e si lavorerebbe meno al banco perché ci sarebbe la possibilità di portare prima le modifiche in gara. Purtroppo nel passato si è andati nella direzione opposta”.

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