Jerez: Ducati nel 'limbo' dello sviluppo

"Gobmeier: siamo a metà strada", Dovizioso: "Telai troppo simili"

Per usare un eufemismo, il debutto su pista della GP13 "laboratorio", l'embrione della futura MotoGP made in Borgo Panigale, non è stato entusiasmante. Il successo della (sensata e comprensibile) politica di "evoluzione, non rivoluzione" impostata dal nuovo direttore generale Bernhard Gobmeier dipende soprattutto dalla velocità dello sviluppo. Ed il tempo comincia a stringere. La prima prova generale, appena terminata a Jerez, ha riscosso solo timidi accenni del capo, ma la voglia di lavorare non manca. Parlano i protagonisti.

DOVIZIOSO – "Credo di aver fatto un buon tempo oggi, il più rapido del mio fine settimana. Il nostro problema è che i giri successivi non riusciamo a mantenere il ritmo. Le differenze di telaio sono minime, sfortunatamente. Comunque l'ingresso in curva è migliorato nelle curve veloci, mentre nelle curve lente l'anteriore è più sincero".

Il motociclismo non è una scienza esatta, e nonostante questi miglioramenti il responso del cronometro è stato abbastanza severo (+ 0.700 da Marquez).

"I tempi sul giro non sono cambiati, ma dobbiamo ancora analizzare i dati per capire meglio. Non basta sicuramente per ridurre il gap, quindi dobbiamo ancora lavorare".

Nel frattempo, si delinea una data di esordio ufficiale in gara del nuovo telaio.

"Rispetto a Sepang qui non sento la differenza ad ogni curva, ma il comportamento è lo stesso. Dobbiamo fare una riunione per prendere una decisione sulle tempistiche, ma il lavoro è abbastanza avanti quindi i telai saranno disponibili presto. Credo a Barcellona".

Se non altro, la giornata extra ha chiarito le idee al forlivese sulle difficoltà in gara, dove l'ha spuntata di misura sulla CRT di Espargaró.

"In gara ho faticato perché con Yamaha e Honda sono linee diverse, ma non in inserimento. Nicky fa traiettorie differenti, l'ho capito oggi nei test, innaturali ma redditizie. Ho cercato di adattarmi e sono andato abbastanza bene. È un'esperienza per capire come guidare la Ducati qui. Capitava anche a Valentino, che lo precedeva in campionato ma su alcune piste era più lento".

HAYDEN – "Il test è andato abbastanza bene – ha detto l'americano, autore dell'ottavo tempo (+ 0.819) con 35 giri all'attivo – A causa della tendinite non ho potuto fare molti giri, ma abbiamo trovato un paio di soluzioni per migliorare inserimento in curva e guidabilità che confermano che la strada di sviluppo imboccata è positiva. La moto è più facile da inserire e riesco a fare traiettorie leggermente migliori, per esempio alla curva quattro dove uscivo più interno".

Il nuovo telaio non è però esente da problemi secondo "Kentucky Kid".

"È leggermente più largo e tocco con la punta dello stivale nelle curve a destra. E anche il sottosterzo non è scomparso, specialmente nelle curve lunghe. Abbiamo anche provato anche un paio di modifiche per ammorbidire l'erogazione. Gli aggiornamenti di software sono più facili da approntare".

GOBMEIER – Il deus ex-machina della GP13 non si aspettava miracoli. Forse qualcosa di meglio sì, anche se "il feedback fin qui è stato positivo, in linea con quello che evidenziato Pirro, per cui non ci sono state sorprese. I piloti ufficiali hanno provato il nuovo pacchetto, ma il nostro sviluppo non si ferma qui. È un passo intermedio. Il lavoro con il test team è importante, ma sono le gare che contano e qui siamo ancora lontani".

Per rimediare, la squadra farà tappa al Mugello per 3 giorni di test, a partire da domani.

"Abbiamo diverse idee su come eliminare il sottosterzo, da domani al Mugello lavoreremo anche su questo. Battaini sta già facendo prove di durata, e sia lui che Pirro scenderanno in pista con la moto laboratorio. Dovi e Hayden invece si concentreranno per prepararsi al GP, con la moto attuale".

Per il momento, quindi, il motto è "fare del proprio meglio con ciò che si ha", anche perché gli esperimenti sulla moto "laboratorio" non potranno essere trasferiti interamente su quella che verrà omologata.

"La moto laboratorio non è interamente conforme al regolamento. È stata omologata qui a Jerez ma solo perché Pirro è una wild-card. Stiamo sperimentando molto, ma c'è differenza tra fare dei test e gare intere. Stiamo valutando rigidezze, geometrie, distribuzione pesi. Le modifiche sono costanti. Ci sono anche aggiornamenti in arrivo da Audi, ma non per questa moto".

Le aree sulle quali lavorare, se non altro, sono chiare.

"A Sepang I fu un disastro. Abbiamo migliorato un po' nei tempi sul giro e passo, ma sul finale di gara la performance cala vistosamente. Vogliamo una moto più facile da guidare non solo sul giro secco, ma su tutta la distanza di gara".


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