Iannone: il braccio mi preoccupa

"Per adesso niente operazione, ma mi ha limitato molto nelle prime due gare"


Andrea Iannone è arrivato a Jerez con sensazioni contrastanti. Da una parte c’è il ricordo dei test invernali ancora fresco, conclusi con un buon sesto posto finale, dall’altra la preoccupazione per la tenuta dell’avambraccio, inconveniente fisico che lo ha limitato nei primi due Gran Premi. “Le aspettative sono alte? Risponderei di sì se la gara durasse una decina di giri, ma ne dovremo fare 27” è costretto ad ammettere a malincuore. Il problema non è nuovo e l’abruzzese ne ha incominciato a soffrire proprio in questa pista un mese fa. “Sono un po’ preoccupato – continua – perché le prime due gare, in Qatar e Texas, sono state condizionate dal dolore che provavo. Finché riuscivo a fare forza sulla leva del freno anteriore, ero capace di tenere un buon passo. Poi sono passato a 17 bar a quattro o cinque in meno e da lì perdevo tantissimo, anche mezzo secondo in una sola staccata”.

Per ora Andrea non vuole sentire parlate di intervento chirurgico. “Prima cerchiamo di risolvere questo problema senza ricorrere a un’operazione – sottolinea – Sto lavorando molto con il mio fisioterapista per rafforzare il muscolo. Speriamo basti, altrimenti decideremo cosa fare”. Dopo il GP consulterà anche uno specialista che lavora con calciatori di primo piano, come Balotelli. Questo circuito, inoltre, non sembra il migliore per rendere la situazione più facile. “Soffro in frenata e nelle brusche accelerazioni – spiega – e questa è una pista stretta, con molti tornantini, dove ci vuole forza”.

Meglio pensare quindi ai lati positivi, “sicuramente questa non è una pista nuova per me – dice Iannone – I test mi sono serviti a capire come sfruttare meglio la moto e questo mi rende fiducioso”. Inoltre la Desmosedici sembra gradire particolarmente l’asfalto andaluso, “qui ha sempre funzionato meglio rispetto ad altre piste”. La conferma.

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