Rossi: Biaggi? Bello se tornasse

A Jerez l'obiettivo è migliorare in qualifica: "abbiamo sbagliato, serve un nuovo metodo"

Share


Sarebbe più facile iniziare il campionato su una pista ‘amica’ come Jerez, invece che con due circuiti più difficili come Losail e Austin”. E’ questa la frase che riassume meglio l’attesa che Valentino Rossi nutre per il GP di Spagna, pista in cui nei test aveva assaporato per un giorno di nuovo la gioia di essere di nuovo in testa alla classifica dei tempi. Anche nei giorni scorsi il Dottore aveva dimostrato ottimismo.

Sei della stessa idea anche alla vigilia del Gran Premio?

Nei test abbiamo trovato condizioni difficili, ma sono comunque stato veloce. Ogni gara fa comunque storia a sé, bisognerà lavorare bene fin dal primo giorno e sperare che le previsioni meteo, che dicono ci sarà ben tempo, non sbaglino. Questo è un weekend che mi è sempre piaciuto, sia per la pista che per il pubblico, sarebbe meglio se non piovesse”.

Non sei stato l’unico pilota Yamaha a essere veloce nei test.

Anche Lorenzo e Crutchlow sono andati forte ed è positivo, perché significa che la M1 si adatta bene a questo tracciato. Stare davanti a loro non sarà facile, bisogna dare il massimo, ma partiremo dal setting che abbiamo trovato nei test”.

Bisognerà centrare anche delle buone qualifiche.

Dobbiamo risolvere i problemi che abbiamo avuto in Qatar, è stata una buona gara ma sono partito troppo dietro. L’obiettivo è riuscire a fare funzionare bene la moto anche con serbatoio vuoto, non ci abbiamo lavorato abbastanza. Servono mezzo secondo, otto decimi per lottare per le prime posizioni. Si deve partite al massimo dalla seconda fila”.

Cosa è mancato?

Un po’ di confidenza con la moto e la capacità di riuscire a metterla a posto meglio. Il bilanciamento è delicato, ma se non ci siamo riusciti è stata colpa nostra. Bisognerà modificare un po’ il metodo di lavoro”.

Magari potrebbe aiutare la rivalità fra i tre spagnoli, in previsione gara.

Per loro è il GP di casa, ma non pensano che possano darsi fastidio. Inoltre non si può puntare su aiuti per errori di altri piloti”.

Marquez arriva da una bellissima vittoria e tu sei stato il primo a complimentarti con lui a fine gara.

Bisogna solo fargli tanto di cappello dopo avere vinto alla seconda gara. Con Marc ho un bel rapporto, mi piace come pilota, anche se adesso sta incominciando ad andare troppo forte (ride)”.

Sicuramente sta dando fastidio a Pedrosa. Questa gara sarà più delicata per te o per lui?

Dani è in una situazione difficile, Marc gli è arrivato davanti in entrambe le gare, ma anche Lorenzo sta andando più forte di me. Che succedesse con Jorge ce lo si poteva aspettare, con Marquez un po’ meno. Ma non darei per vinto Pedrosa, ho rivisto la gara del Texas e alla fine ha fatto un solo errore”.

A proposito di Jorge, gli hanno dedicato una curva che tu conosci bene, è quella della spallata a Gibernau nel 2005.

E’ una curva importante anche per me e Sete, in effetti. Forse più per me…

Si è parlato di una tua partecipazione alla 8 ore di Suzuka in coppia con Crutchlow. Cosa puoi dirci?

“Mi piacerebbe e magari in futuro lo farò, ma adesso il calendario ha troppi appuntamenti ravvicinati e non c’è tempo per preparare una gara come quella. Era stata una mia idea, ma non c’è possibilità di realizzarla. Sono troppo vecchio (ride)”.

Però Kevin Schwantz, a 49 anni, la correrà.

E’ una grande idea, sarà insieme ad Haga e Kagayama e in tre si fa meno fatica. Magari oltre a Cal potrei coinvolgere anche Jorge (ride)".

Anche Biaggi vorrebbe tornare a correre.

"Lo seguo su Twitter e vorrei soprattutto capire cosa vuole fare, prima dice che non correrà, poi che farà un test, passano due ore e nega tutto. Comunque mi piacerbbe vederlo di nuovo in pista".

Ultima domanda. Com’è stata l’esperienza con la vettura Nascar a Charlotte?

Bellissima, mi sono divertito tantissimo. Mi sono trovato bene sia con l’auto che a guidare sull’ovale. Stupidamente si pensa che sia un tipo di pista noioso, invece è molto tecnico e nasconde tanti segreti. Man mano che ci giri, capisci sempre di più dove mettere le ruote, le piccole differenze cambiando la traiettoria i qualche centimetro, le diverse pendenze. Anche nel Ranch ho un ovale e avevo già una qualche esperienza. Comunque, la Nascar è tutto un altro mondo, ma è un bel modo di interpretare le corse”.

ASCOLTA L'AUDIO

{pb_mediaelmedia=[audio] audio_mp3=[images/ARCHIVIO/2013/audio/03_JEREZ/rossi.mp3]}

 

Audio: 

__

Articoli che potrebbero interessarti