Battà: la Superbike ha bisogno di Biaggi

Lo vorrei come supertester e wildcard ma la 1199 non è pronta. E lui tweetta: non correrò


Nel primo giorno del terzo round del mondiale Superbike ad Assen, c’è solo una notizia sulle pagine dei giornali e sulle bocche degli appassionati: il possibile ritorno di Biaggi alle corse. Della spalla di Melandri, del primo posto di Guintoli in classifica o delle difficoltà Ducati, tutti se ne sono dimenticati. Al Re di Roma è bastato qualche Tweet, qualche mezza parola, qualche forse e i riflettori si sono spostati all’unisono tutti su di lui. “La Superbike non può fare a meno di Max” la conclusione, e a dirlo è uno che il campionato delle derivate di serie le conosce come le proprie tasche. Quel Jean Francois Battà, ora team manager della squadra che schiera le Ducati ufficiali e nel 2007 ‘responsabile’ di avere portato il Corsaro in SBK.

Biaggi è un fenomeno assoluto, la Superbike ha bisogno di lui, lo so io come lo sapeva Maurizio Flammini - ha detto il manager belga al Corriere dello Sport – Senza di lui non avremmo avuto neanche Rossi, la loro rivalità ha segnato un’epoca nella storia del motociclismo, lo ha fatto crescere”. Difficile dargli torto e la domanda viene spontanea: chissà cosa potrebbe nascere dall’unione di un mito come Max con un altro quale la Ducati? “Il primo contatto l’abbiamo avuto in Australia – rivela Battà – ma la nostra moto non è ancora pronta per essere offerta a lui. Però ho parlato con i vertici di Borgo Panigale, gli ho detto che avere un supercollaudatore come lui mi piacerebbe molto”.

Però tutto, per adesso, è rimasto un sogno. Il rientro di Max infatti si scontra con il solito problema, i soldi. “Il budget per lui in questo momento non c’è – ammette – Bisognerebbe offrirgli un ruolo ‘ad hoc’. Qualche wild card e lo sviluppo. Biaggi costa, ma vale ogni centesimo speso”. Anche perché, risultati a parte, è l’unico pilota capace di riportare l’attenzione su un campionato che sta soffrendo il suo addio. “Farebbe più notizia lui provando che noi correndo” la provocazione del manager.

Provocazione, abbiamo detto, ma fino a un certo punto. Battà non si arrende, se al momento l’opportunità di ‘portarselo a casa’ sono ridotte al lumicino, le cose potrebbero cambiare nel giro di poco. “Rimettergli la tuta in tempo per Monza mi sembra impossibile – continua la sua analisi – non solo per noi ma anche per l’Aprilia. Tutti sono convinti che con una moto ‘buona’ potrebbe ancora vincere e la Panigale per il momento non lo è. Però tempo tre mesi e ci riproverò a convincerlo. Anche perché l’unica moto libera al momento è la Honda di Haslam”. Che però non è certo il cavallo che sogna il ‘cavaliere nero’. Max scalpita, ma potrebbe tirare il freno per un momento. Il campionato è ancora lungo e per lasciare la cabina di commento c’è ancora tempo, come sembra suggerire lui stesso con il suo ultimo tweet che leggete al fianco...

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