Iannone: obiettivo, primo delle Ducati

Hayden: "la Desmosedici era vincente in passato e può tornare ad esserlo"

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Con tutti gli occhi puntanti sull’enfant prodige Marquez, Andrea Iannone ha vissuto con molta meno pressione la vigilia del suo primo Gran Premio in MotoGP. O almeno l'ha mascherata bene. “Io sono positivo e non può essere altrimenti – dice – la nostra moto deve ancora crescere ed è importante partire con lo spirito giusto”. Il ‘tamarro’ delle due ruote sembra però avere negli occhi una luce diversa rispetto a un anno fa. “Non è proprio così – precisa – solo che nel 2012 mi erano state promesse tante cose e alla prima gara ne erano state mantenute appena un decimo ed ero un po’ scoraggiato. Parlare con i vertici Ducati è completamente diverso, sono fiducioso”.

Come da tradizione, Andrea deve dichiarare il primo obiettivo. “In inverno non sono mai stato troppo lontano da Dovizioso e Hayden – risponde – voglio avvinarmi ancora di più e poi stare loro davanti”. La pista di Losail potrebbe essere di aiuto per il debutto sulla D16. “A Sepang sapevano di soffrire, mentre a Jerez di essere più competitivi – spiega Iannone – Qui non so cosa aspettarmi, questa è una pista strana e il vento e la sabbia rendono le condizioni difficili”. Fra le tante novità, dovrà avere a che fare anche con le nuove qualifiche. “Non ci ho capito ancora molto sul loro funzionamento, è ora che mi metta a studiare” scherza.

Chi invece sa bene cosa aspettarsi è Nicky Hayden, che fa un bilancio dell’inverno: “nel primo test avevamo faticato veramente tanto e fatto dei tempi terribili – ricorda – ma poi siamo riusciti a migliorare e a Jerez abbiamo continuato su quella strada. Abbiamo lavorato bene, anche se a causa della pioggia non abbiamo avuto molto tempo a disposizione”. L’americano sa che la strada sarà ancora in salita: “non basta cambiare due cose per recuperare un secondo – ammette – il livello è altissimo e ci aspetta un lavoro difficile. In azienda ci sono stati dei grandi cambiamenti, nel management, ma non ancora sulla moto. La Desmosedici va migliorata in tutti gli aspetti, telaio, elettronica, motore. Ma Ducati ha dimostrato di potere fare una moto vincente in passato e può riuscirci di nuovo”.

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