Top e Flop 2012: Biaggi e Checa

I due 'highlander' sono stati tra i maggiori protagonisti della SBK, nel bene e nel male


Allo scoccare dei 40 anni sono stati ancora in grado di dare filo da torcere a piloti che, quando loro già stappavano lo spumante sui podi di mezzo mondo, ancora non erano nati. Max Biaggi e Carlos Checa sono i nomi dei due, con alterne fortune, fra i maggiori protagonisti dell’ultima stagione Superbike. Ultima in tutti i sensi per il romano che ha deciso di ritirarsi, mentre lo spagnolo sarà ancora in pista nel 2013. Il Corsaro ha lasciato le corse nel migliore dei modi possibili, da campione del mondo, Carlos ha invece voglia di rivincita dopo una stagione in cui non è riuscito a difendere il numero 1 sulla carena. Anche se solo uno ha potuto festeggiare, entrambi hanno comunque dimostrato che non basta la data sulla carta di identità per fermare un campione.

IL TOP: MAX BIAGGI – Non è stato un titolo facile, di quelli portati a casa dominando le gare dall’inizio alla fine. Il mezzo punto di vantaggio che gli ha consegnato il sesto alloro rivela molto sulle difficoltà dell’ultima impresa. Max si è imposto in 5 manche, la metà del 2010, ed è partito in pole position solo una volta. Non è stato il pilota più veloce, ma il migliore, il più completo. Ha fatto le sue gare sugli avversari, ha sfruttato i loro errori  e ha attaccato quando era il momento. Ha sfruttato a fondo la sua grande esperienza e la fortuna – compagna indispensabile per un mondiale – gli ha dato una mano.

Biaggi si è meritato il titolo, voleva uscire di scena da campione e ce l’ha fatta. Con il suo addio si è chiusa una pagina importante del nostro sport e il Corsaro sarà uno di quei personaggi che mancheranno. Amato o odiato, il romano ha segnato un ventennio di gare, fra critiche e complimenti, ma senza mai lasciare indifferenti. L’ultimo capolavoro l’ha sudato come forse non mai, aggrappandosi a ogni punto, giocandoselo sia in pista che fuori, come era capace. Averlo fatto su una moto italiana, la stessa con cui aveva vinto la prima volta nel 1994, è stata la spezia che ha reso ancora più gustoso il tutto.

Prima di ammainare la bandiera è andato all’arrembaggio l’ultima volta senza fallire, cambiando squadra alla vigilia della prima gara, partendo non da favorito. Prima che con il gas ha vinto con la testa, con il carattere, con quella voglia di primeggiare che distingue i campioni. Per la pensione, non poteva esserci liquidazione migliore.

Carlos ChecaIL FLOP: CARLOS CHECA – Un inizio fantastico, con tre vittorie consecutive, e poi una lenta, inesorabile discesa. Carlos Checa è stato l’ombra del cannibale del 2011, quello capace di vincere 15 gare sulla sua Ducati. Lo spagnolo quest’anno non è mai stato veramente in grado di difendere il titolo di campione, la sua moto è sembrata lontana parente di quel missile rosso che guidava appena qualche mese prima. Carlos ha riassunto tutti i problemi con una sola parola: 'zavorra'. Quei 6 chili in più sono stati “una decisione politica, non potevano rompermi un dito per farmi andare più piano e allora mi hanno aggiunto peso” ha dichiarato con ironia.

Checa da parte sua ha sbagliato un po’ troppo, forse, come sostiene lui, ancora a causa di quei chili che lo hanno costretto a spingere oltre il limite. Si è dovuto accontentare di qualche podio, di piazzamenti e di un 4° posto finale che non riesce proprio a strappargli un sorriso. Dopo avere fatto il bello e il cattivo tempo per una stagione, ha dovuto tirare i remi in barca e affidarsi alla corrente, secche e scogli inclusi. Qualche soddisfazione, come essere il migliore ducatista in classifica, non bilanciano le delusioni patite.

Dalla sua parte ha però ancora la voglia di riscattarsi e riuscire con quella Panigale che verrà potrà cancellare tutti i brutti ricordi. Per farcela, dovrà farci vedere il miglior Checa, quello dello scorso anno, perché per la nuova SBK di Borgo Panigale il battesimo della pista negli scorsi mesi non è stato dei più felici. Carlos ha avuto alti e bassi nella sua carriera, la forza per rialzarsi non gli manca e al tavolo si siederà con molte nuove carte da giocare. Sperando che qualcuno sia un asso.

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