Nakamoto: la 'CRT' Honda già nel 2013

"Ma non so ancora la data del debutto". Pace fatta con Dorna: "vicini all'accordo"

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Shuhei Nakamoto ha rispettato la tradizione dell’incontro coi giornalisti alla fine della stagione, poche ore dopo l’ultima gara di Stoner e prima del debutto di Marquez sulla RCV. Non sono sole le novità per il prossimo anno nella squadra ufficiale a tenere banco, perché dopo le dichiarazioni incendiarie degli scorsi mesi sui nuovi regolamenti ora sembra essere scoppiata la pace fra Honda e Dorna. “Abbiamo trovato un compromesso che soddisfa entrambe le parti e penso che l’accordo definitivo arriverà prima dell’inizio della prossima stagione”, il vicepresidente esecutivo di HRC si riferisce alla norma per cui le Case potranno utilizzare un proprio software anche in regime di centralina unica, “l’hardware mi sembra buono”, pagando lo scotto di 4 litro di benzina in meno, 20 rispetto ai 24 di chi si affiderà ai programmi standard. “Sarà senza dubbio uno sfida tecnologica interessante , oltre e una regola che permetterà di ridurre il gap tra prototipi e CRT” dice. Poco importa se comporterà anche dei costi maggiori, “quando di fa sviluppo è inevitabile” dice.

Il colosso di Tokyo sta giocando però fra due fronti, da una parte c’è la MotoGP, dall’altra il cosiddetto “prototipo di serie” da affidare ai team esterni. “Lo sviluppo del progetto è iniziato e vedrete la moto in pista già nella prossima stagione, non so ancora quando ma sicuramente non dalla prima gara – rivela Nakamoto – Che il pilota sarà Kyonari è solo una voce e quindi non la commento”. Non si sbilancia troppo neppure sulle specifiche del motore, che descrive come una via di mezzo fra quello di serie e il prototipo MotoGP. “Sicuramente non avrà le valvole pneumatiche e neppure la trasmissione che usiamo sulla RCV” specifica. Nessun commento invece sulla strada che sembra stare prendendo la Superbike, “non lo conosco molto, non sviluppiamo più una moto per quel campionato da anni, per noi non ha molto interesse” la sua risposta.

Accantonata la parte politica, l’ingegnere giapponese si è poi concentrati sulla stagione appena terminata. “Sono soddisfatto è stato un buon anno, anche se abbiamo avuto problemi di chattering – dice Nakamoto – Nella prima parte è stato difficile trovare il set up giusto, colpa dell’aumento del peso e poi delle nuove gomme. Ma poi siamo riusciti a migliorare e ne sono felice. Pedrosa aveva molti problemi con i trasferimenti di carico”. Il manager HRC difende a spada tratta il suo pilota, “questo problema tecnico ha influito sul campionato di Dani, è il motivo per cui non ha potuto vincere il titolo” dice, pur non  negando gli errori del pilota.

Il numero 1 della HRC in pista è molto soddisfatto dello spagnolo: “ha cambiato il suo stile di guida ed è riuscito a vincere 7 gare. Il prossimo anno mi aspetto che continui così o anche meglio”. Le attese sono alte anche per il debuttante Marquez, “sarà capace di vincere e diventerà molto forte, so che adattarsi alla MotoGP non è facile deve solo fare esperienza”. Marc domani salirà sulla moto di quest’anno, mentre Dani confronterà l’attuale versione con quella 2013. “Avremo un po’ di cose da provare, ma non conosco tutti i dettagli” ride il giapponese, non rivelando nulla di più.

Sarà il primo giorno senza Stoner, ma Nakamoto non risponde a chi gli chiede se hanno provato a coinvolgerlo per un test sulla nuova moto, “se la provasse sarebbe bello” si limita a dire. Poi passa a parlare di Bradl, “sta crescendo e a volte lo abbiamo coinvolto nel collaudo di nuove componenti”, e conferma che le moto satellite alla prima gara saranno uguali a quelle ufficiali, “poi nel corso della stagione lo sviluppo sarà diverso". Infine dedica un ultimo commento alla Moto3: “lo vediamo come un campionato propedeutico, utile per fare crescere i piloti. Ma non siamo interessati a una presenza ufficiale, come invece fa KTM, per quello c’è la MotoGP”.

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