Stoner: Marquez si crede migliore di me

Casey: "Ha molta fiducia in sé, ma io posso tornare quando voglio"

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Il 2012 di Casey Stoner ha assunto i contorni di un ottovolante. Cominciata sotto i migliori auspici – da campione in carica e protagonista dei test invernali, in sella ad una moto competitiva – la stagione dell'australiano ha preso una deviazione inaspettata con l'annuncio del ritiro a fine stagione. Da lì in poi si è susseguita una serie di alti (4 vittorie e altri 3 podi) e bassi (in particolare il chattering e le conseguenti polemiche con la Bridgestone). Tuttavia, Stoner non si è dato per vinto ed ha cominciato la sua rincorsa alla conferma del titolo vincendo il primo GP del 'girone di ritorno' e ponendo le basi per un addio al motomondiale con i fuochi d'artificio. Se di addio effettivamente si tratterà, poiché il pilota stesso ha lasciato aperte alcune porte sul proprio futuro.

"Fin qui ho perso troppo terreno in classifica a causa di un paio di errori al Sachsenring ed al Mugello – ha detto in un'intervista rilasciata dallo sponsor Repsol – Altrimenti sarei in un'ottima posizione, ma sono comunque  abbastanza contento nel mio livello".

L'anno scorso a questo punto avevi 20 punti di vantaggio sul secondo in classifica però…

"Si, ma le cose possono cambiare in fretta. Se a Le Mans avessimo corso sull'asciutto avrei avuto ottime possibilità di vittoria, e senza l'errore in Germania sarei in testa al campionato. In Qatar ho avuto un problema fisico ma avevamo il passo migliore. Non abbiamo avuto molta fortuna. L'introduzione degli nuovi pneumatici è stata un disastro per noi ed ha complicato la messa a punto della moto".

Quali sono i punti deboli dei tuoi diretti rivali Lorenzo e Pedrosa?

"Dipende dalla settimana. Jorge è molto costante, anche perché è contento della nuova gomma mentre a me e Dani non piace. Ogni volta i loro punti forti e deboli cambiano e bisogna valutarli ad ogni gara, cosa mai facile".

Voi tre avete diviso il podio più di chiunque altro trio nel motomondiale. Credi che questo sia il livello più alto mai raggiunto dalla MotoGP?

"Credo di sì. Ogni anno si alza. Noi tre abbiamo sempre corso insieme, fin dalle categorie inferiori, spronandoci a vicenda. È un onore condividere il podio con Jorge e Dani. C'è molto rispetto tra noi, ci godiamo le corse e le battaglie insieme".

Credi che dopo la caduta in Germania e l'ottavo posto in Italia la gente ti abbia dato per battuto troppo in fretta?

"Succede sempre, anche l'anno scorso fu così quando non ero in testa alla classifica. Ogni stagione ho un paio di gare negative e le persone si dimenticano facilmente quello che ho ottenuto, che sono campione del mondo e che non mi arrendo facilmente".

Hai sempre parlato bene di Marc Marquez. Che ne pensi del fatto che l'anno prossimo salirà sulla tua moto?

"Sinceramente non lo so, perché non sono sicuro del livello della Moto2. Lui è ad un livello superiore della maggior parte dei suoi rivali, dei quali però non conosco il vero valore. Nessun pilota Moto2 ha finora avuto molto successo in classe regina. Bradl ha ottenuto qualche buon risultato, ma anche sfruttando i ritiri altrui, quindi forse la situazione è parsa migliore di quanto sia effettivamente. Ma se qualcuno può trionfare in MotoGP venendo dalla Moto2, quello è Marc".

Se ti chiedesse dei consigli, che cosa gli diresti?

"Ogni pilota la pensa a modo suo, e non credo che Marc me ne chiederebbe. Probabilmente si considera già migliore di me, perché ha molta fiducia in sé e nelle proprie abilità, ma credo che dovrebbe calmarsi un po', perché questa categoria non è assolutamente facile".

Ad 8 gare dalla fine, pensi mai "non correrò più qui"? Che cosa ti mancherà di più?

"Non ci penso. Potrei sempre tornare se volessi. Forse non a tempo pieno, ma potrei correre qua e là. Mi mancheranno le gare, che sfortunatamente sono solo una piccola parte di questo sport. Mi mancheranno i miei tecnici, persone con le quali mi piace passare del tempo. Sarà triste prendere strade separate".

L'ipotesi di un anno sabbatico per Stoner non sarebbe poi così utopica. Altri piloti lo hanno fatto in passato, basti pensare a Nigel Mansell o Freddie Spencer. Per loro non si trattò di un ritorno trionfale ma, vista l'età (nato nel 1985), l'australiano potrebbe rivelarsi un eccezione.

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