Rossi: centro di gravità cercasi

L'intesa tra pilota, moto e squadra è tutt'altro che perfetta


La ricetta per la vittoria è complicata, ha ingredienti comuni  che però devono essere miscelati con cura, senza sbagliare le dosi, basta un piccolo errore e il soufflè si sgonfia e non rimane che ricominciare tutto da capo. I cuochi della Ducati lo stanno continuando a imparare in prima persona, convinti di avere cucinato una pietanza prelibata hanno portato in tavola un piatto che non piace all'esigente commensale. Desmosedici e Rossi ancora non si accompagnano bene, è come mettere della maionese sulla torta di mele, da sole sono ottime ma insieme si rovinano l’un l’altra.

Le qualifiche di ieri da una parte fanno ben sperare per il proseguo della stagione, guardando Hayden, dall’altra disperare, guardando Valentino. La moto è migliorata? Sembra di sì, Nicky un anno fa a Losail fece il suo miglior tempo in qualifica fermando il cronometro 1'55.881, mentre ieri è stato circa due decimi più veloce. Il passo in avanti è più grande di quello che sembra se si considera che la pole position è stata di mezzo secondo più lenta di quella del 2011.

Rossi invece è sprofondato in distacchi da CRT, peggiorando rispetto all’anno scorso sia per quanto riguarda la posizione che il ritardo. Trovare una risposta ai tanti perché che affiorano è impresa ardua e neanche il campione ne è capace. L’impressione è che la confusione regni sovrana, facendo perdere lucidità a tecnici e pilota, continuamente nella ricerca di qualcosa che o non c’è o che forse è sotto ai loro occhi. “Abbiamo fatto solo qualche piccolo cambiamento, come tutti, ma la moto ha cambiato del tutto aspetto” rispondeva ieri sera Vale agli interrogativi dei giornalisti, quasi a scusarsi. Eppure la strada sembrava essere stata tracciata negli ultimi test a Jerez, l’obiettivo di un set up base raggiunto, invece si continua a provare e riprovare, smontare e rimontare, fare un passo in una direzione e un altro in quella opposta. Cambiamenti veloci, forse troppo, che non permettono al pilota di fare quello che deve in un week end di gara: spingere per arrivare davanti.

L’amalgama tra Rossi, Burgess e la Ducati è ancora tutt’altro che privo di grumi e forse è proprio la squadra australiana voluta da Valentino a non essersi integrata bene nel box della rossa. Paiono ancora un corpo estraneo, che appare e scompare, e spesso manca quando le novità vengono portare in pista la prima volta dal test team. L’appoggio dei tecnici interni a Ducati è massimo, ma l’intesa ancora non c’è e la confusione vanifica tutti gli sforzi che si fanno. Bisogna trovare un punto fermo, una base su cui pilota e squadra possano lavorare senza perdersi nei dedali di regolazioni sempre nuove. Un nuovo inizio che non venga messo in discussione a ogni cambio di vento, la regola dei test liberi può aiutare, basta volerlo.

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