Ago: Rossi contento? Non per un 5°

"Se sei abituato a vincere ti scoccia anche essere 2°. Le CRT? Sembrano delle Moto2"

Giacomo Agostini ha conquistato la scorsa settimana un altro record, quello di essere il primo motociclista a entrare nella Hall of Fame della rivista inglese Motor Sport.  A fare da teatro alla premiazione è stato la celebre Roundhouse a Londra, che per una serata ha ospitato sul suo palco le leggende dei motori invece che quelle del rock. “Ho accettato volentieri questo premio in Inghilterra – commenta il 15 volte campione del mondo - anche perché sono riuscito a portare le due ruote in mezzo a tanti campioni delle quattro”.

Nonostante abbia appeso da tanti anni il casco al chiodo, ha ancora tantissimi tifosi.

E’ una cosa che fa sempre piacere vuol dire che si ricordano ancora di me e che con la mia carriera ho lasciato loro un bel ricordo. Il contraltare è che sono in viaggio molto spesso e questo toglie un po’ di tempo alla propria vita privata, ma l’affetto che mi dimostrano tante persone mi rende orgoglioso”.

I tifosi hanno sostenuto Rossi anche in un anno disastroso, cosa significa per un pilota passare un momento come quello di Valentino?

Andare in Ducati è stata una sua scelta e si è rivelata molto dura, la scorsa stagione è stata negativa sotto tutti gli aspetti. Posso ben capire quale possa essere stato il suo morale, come si sia sentito ritrovandosi a lottare per un sesto o un quinto posto. Quando sei abituato a essere primo ti scoccia anche arrivare anche solo secondo o terzo, figurarsi quando sei più dietro”.

Valentino Rossi e Giacomo AgostiniNei test a Sepang però sono stati fatti dei passi in avanti e Rossi si è detto contento dei risultati.

Valentino sta migliorando e spero che lo faccia ancora di più, ma sono sicuro che uno come lui, abituato a vincere, non può essere contento di un 5° posto. L’importante è che adesso sembrano essere sulla strada giusta, secondo me è più speranzoso che contento”.

In questa stagione debuttano le CRT, che idea si è fatto di questa categoria?

Le CRT sono una pezza, sembra di vedere correre insieme due categorie che non hanno nulla in comune, se volevano in pista delle moto che prendono 5 secondi al giro dalla MotoGP allora potevano far girare le Moto2. Non vuol dire niente mettere insieme moto con una differenza prestazionale così grande, i distacchi sono enormi spero che si correrà presto ai ripari”.

Le CRT sono figlie della crisi economica, secondo lei esistono altre soluzioni?

Non voglio salire in cattedra a fare il professore ma è arrivato il momento di sedersi a un tavolo e riflettere per trovare una soluzione, affidandosi a chi ha esperienza in questo campo. Il grosso problema è il leasing delle moto a prezzi superiori ai 3 milioni di euro, in un momento come questo quei soldi non ci sono”.

Come giudica invece il passaggio dalle 800 alle 1000?

Questa è una scelta che non ho proprio capito, se è stata fatta per risparmiare ha sortito l’effetto opposto, con le Case che hanno dovuto riprogettare interamente moto e propulsori. Non riesco a capire cosa si sia voluto ottenere: moto più veloci in rettilineo? Lo spettacolo non dipende dalla velocità massima, cosa cambia avere moto che vanno a 340 Km/h invece di 320? Lo spettacolo si fa in curva, quando c’è bagarre, lotta. Le 250 2 tempi non avevano prestazioni eccezionali eppure regalavano gare bellissime”.

Un’ultima domanda è per l’Italia delle due ruote, si stenta ad avere un ricambio generazionale nel motomondiale, a cosa è dovuto?

Negli ultimi anni abbiamo trascurato la scuola, non abbiamo fatto crescere i nostri giovani. Invece in Spagna hanno fatto l’opposto, con campionati per tutte le età e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Adesso la Federazione Italiana ha capito lo sbaglio, ma ci vorrà tempo per formare le nuove leve. In futuro mi auguro che cresca una schiera di piloti validi, che possano puntare in alto”.


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