La maggior parte degli esperti di comunicazione multimediale conosce opportunità e rischi dei cosiddetti “social media”, dove immagini e opinioni vengono costantemente ridefiniti su scala mondiale. Sembra fare eccezione l’ufficio stampa HRC, che ha condiviso su Twitter un consuntivo dei risultati di Casey Stoner e Valentino Rossi in MotoGP dal 2006 ad oggi, accompagnato da un lapidario “le statistiche dicono tutto”.
Non ci è voluto molto perché il messaggio in questione scatenasse una reazione a catena tra addetti ai lavori, giornalisti, e semplici appassionati del motomondiale. Molte le critiche e le battute nei confronti dell’autore del tweet, tra cui la replica di Valentino Rossi in persona: “Eh eh, facile comparare i miei risultati con quelli di Stoner a partire dal 2006, quando avevo già vinto 5 mondiali e 53 gare in MotoGP – ha scritto, aggiungendo – Sarebbe più realistico comparare le mie prime 5 stagioni con quelle di Stoner”.
Meno benevola la reazione dei colleghi giornalisti, dei quali abbiamo selezionato alcuni tra i tweet più divertenti e caustici (in foto qui sotto). “C’è solo una cosa positiva per voi: Rossi ha letto e risposto al vostro tweet – ha scritto un collega spagnolo – Non capita a tutti. Congratulazioni. Continuate così”.
“Molto carino da parte di HRC mostrare quanto successo abbia avuto Casey Stoner in sella alla Ducati – ha ironizzato il sito Motomatters – Davvero sportivo, anche se strano”.
Ma forse la risposta più simpatica è quella di Alex Briggs, storico meccanico di Rossi, che ha scritto: “Il 46% delle statistiche sono inventate, o forse era il 27%? Non mi ricordo”.
Stiamo parlando di due piloti vincenti, e le statistiche andrebbero fatte alla fine delle carriere. In attesa di poter raccogliere e analizzare ulteriori numeri a partire dal gran premio del Qatar, pare che in Honda abbiano perso una buona occasione per stare zitti.