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Comincia male il 2012 a due ruote

Continua la crisi del settore delle due ruote. Scooter stabili, moto in calo

Moto - News: Comincia male il 2012 a due ruote

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Comincia il 2012 a due ruote, ed arrivano subito i primi verdetti del mese di gennaio. Un primo dato che conferma sostanzialmente la crisi del settore motociclistico. Analizzando i riscontri però, notiamo come gli scooter, in calo per tutto l’anno 2011, hanno mostrato una certa stabilità nelle immatricolazioni. Discorso inverso per quanto concerne le moto, che cominciano male questo nuovo anno. I primi infatti, si attestano a 8006 pezzi venduti (-0,1% rispetto allo stesso mese del 2011), mentre le moto si attestano a 4166 unità (-22,9%).  Come ci si spiega quest’andamento, ancora una volta negativo? Per quanto concerne gli scooter, bisogna sottolineare il recupero dei modelli da 125cc con un +9,3%. Merito, evidentemente dalla  linfa che prodotti nuovi, come lo Yamaha Xenter 150, ha portato al segmento.

Il segmento degli scooter vede però un – prevedibile – incremento esponenziale delle vendite nella fascia da “oltre 500cc”. Prevedibile perché il nuovo Yamaha TMax, con l’aumento di cilindrata a 530cc, è stato inserito in questa fascia. Il modello della casa di Iwata si attesta in prima posizione con 830 modelli venduto nel solo primo mese dell’anno.

Per quanto concerne il settore moto, lo scenario rimane deludente, ai limiti del desolante. L’abbiamo ripetuto più volte: in tempi di crisi, una passione – costosa – come quella delle due ruote viene ovviamente messa in secondo piano. Chi compra moto cerca di abbinare alla passione, anche l’utilità del Il TMAX rimane al centro dei sogni di chi va a due ruotemezzo. Il modello più venduto, dati alla mano, risulta essere la Kawasaki ER-6n, con 136 pezzi. Un segnale per la fine dell’egemonia della regina BMW R 1200 GS ferma a 112? Non proprio, perché se a questa aggiungiamo le “Adventure”, arriviamo ad un totale di 183 moto immatricolate. Il dominio della casa dell’Elica continua imperituro.

Comprare una Supersportiva ad oggi è un lusso per pochi. Se a questo ci aggiungiamo le ulteriori spese per il mantenimento di tale passione, quali pezzi after-market, le giornate in pista, i ricambi, il costo delle gomme, ecco che i dati di vendita hanno delle spiegazioni più che logiche. Le supersportive risultano quindi il segmento con la percentuale negativa più alta, con 446 moto vendute: -27,5%.

La sportiva più venduta in questo mese di Gennaio è la Kawasaki ZX6R, che si attesta in 16esima posizione con 51 immatricolazioni, seguita a ruota dalla Honda CBR 1000 RR con 50. In 23esima piazza troviamo la BMW S1000 RR con 38 pezzi venduti. Per trovare la prima “italiana”, dobbiamo scendere fino alla 77esima posizione, con l’Aprilia che ha venduto 15 RSV-4 R.

I dati, pur trovandoci di fronti a dati ancora embrionali per il 2012, trattandosi solo del primo mese dell’anno, confermano comunque la grave crisi.

Un segnale di speranza arriva però dalle parole di Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA

I dati di vendita delle Sportive nel mese di Gennaio(Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori): “Non possiamo dichiararci soddisfatti di un mercato che mostra ancora una flessione, tuttavia alcuni segnali positivi emergono dai dati relativi agli scooter. Grazie ad alcuni nuovi modelli, particolarmente attesi dai clienti, si nota una tenuta delle vendite e un rinnovato interesse per la categoria. Purtroppo sono in sofferenza le moto che si erano difese meglio l’anno scorso.

Particolarmente significativo l’incremento degli scooter a Milano e provincia, da 545 a 738 vendite +35,4%, dato da correlare alla congestion charge introdotta nell’area C del centro storico. In merito all’andamento del totale Italia, almeno non leggiamo solo cali a due cifre come l’anno scorso. La situazione economica generale resta ancora molto incerta e il calo dell’occupazione penalizza sia il reddito disponibile delle famiglie che il livello di fiducia dei consumatori.

Se le misure per la crescita approvate dal governo e quelle annunciate avranno un ritorno concreto, soprattutto per favorire l’occupazione giovanile, possiamo confidare che anche il nostro settore ne trarrà beneficio. Nel frattempo occorre rimuovere gli ostacoli che scoraggiano l’acquisto delle 2 ruote, come le condizioni onerose del credito al consumo e le tariffe assicurative inaccessibili, in particolare in alcune aree metropolitane del centro e del meridione. Ci sembra interessante la proposta, inclusa nel decreto sulle liberalizzazioni, della black box per evitare le truffe e diminuire i premi assicurativi, a patto che il costo dello strumento non vada a penalizzare i clienti o il prezzo dei veicoli. Il nostro impegno sarà quello di convincere sempre più utenti a passare alle 2 ruote che rappresentano comunque una soluzione ideale per la mobilità".

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