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TMax : La moto si veste da scooter

LA PROVA Più veloce, più potente, meglio frenato, è lui 'l'anello mancante'

Moto - Test: TMax : La moto si veste da scooter

Parola d’ordine: evolvere per rivoluzionare. Questo in poche parole è il nuovo Yamaha T-Max. Tre le aree di sviluppo: design, prestazioni e ciclistica. Uno scooter che gioca a fare la moto dal punto di vista emozionale, e per questo mostra linee secche, dure, rastremate e sportive che ricordano la Yamaha R1. Il propulsore, nuovo e con una cubatura maggiorata di 30cc, per una maggior velocità, migliore spunto ed una risposta al gas semplicemente perfetta. Infine la ciclistica. Può uno scooter, per quanto sportivo, offrire sensazioni degne di una sportiva?

OUTSIDE REDBURY HOTEL – Hollywood, 9.00 am: fuori dall’Hotel ci attendono 6 TMax. Il percorso di giornata è decisamente variegato, e questo aiuta per un giudizio completo: poter girare in mezzo al traffico di Los Angeles, tra le Highway, Beverly Hills, 3rd street e la downtown, la Valley  fino a Malibù diventa un test probante.

Le dimensioni sono quelle di uno scooter ovviamente, e ciò comporta una sella piuttosto grande e spaziosa che, se da un lato si dimostra comoda, dall’altro mostra i suoi limiti proprio per la sua natura. Ecco, proprio questo piccolo particolare rivela uno dei punti nodali di questo test. L’idea è quella di parlare di una moto, quasi dimenticandosi che, invece, stiamo parlando di uno scooter.

Il cupolino e la pedana offrono grande riparo dall’aria, particolare da non sottovalutare, sopratutto nel momento in cui, durante il ritorno in albergo, sopraggiungeva il tramonto; ma andiamo con ordine.

PRIMI PASSI - Fin dai primi metri si intuisce l’attitudine del TMax 2012: lo scatto è aggressivo ma perfettamente controllabile, merito della nuova trasmissione a cinghia. E’ un family feeling, nonostante sia la prima volta che si sale in sella allo scooter di Yamaha. Una sensazione di potenza controllabile e bilanciata che si avverte soprattutto nelle accelerazioni da fermo. Le strade di Hollywood Boulevard sono costellate di semafori, e per questo ciò si può apprezzare particolarmente.

La coppia è ben distribuita, e offre quell’aumento di potenza fin dai bassi regimi che ci si attende. Non stiamo parlando di quel surplus di potenza che tende ad arrivare improvviso. Il traffico, soprattutto in mattinata è decisamente intenso, e questo si rivela un ottimo banco-prova per l’agilità del TMax. Manovre di “emergenza controllata” quale può essere quella di schivare un tombino o una fila di vetture incolonnate, vengono effettuate con estrema velocità. La sensazione è quella di uno scooter in grado di scendere in piega con molta rapidità, anche grazie agli pneumatici da 15 pollici, ma che offre al contempo una buona stabilità generale. Il mezzo è equilibrato e non soffre di grandi trasferimenti di carico. Merito evidentemente anche di un settaggio delle sospensioni piuttosto rigido.

Tutte queste però si rivelano sensazioni iniziali. L’animo sportivo lo si potrà notare solo più avanti, quando si supererà Beverly Hills per addentrarsi nel tratto collinare costellato di curve e tornanti da prendere a buone velocità di percorrenza.

Non serve invece un’altra zona per capire che il sistema frenante è veramente molto potente, tanto da portare anche al bloccaggio del posteriore in caso di pinzata fin troppo eccessiva.

Ben Spies sul TMaxLE CURVE IL SUO HABITAT - Superato Beverly Hills, ci si addentra in una zona ricca di curve. E’ qui il vero banco di prova del TMax. Lo scooter, con tutti i suoi pregi, la sua comodità e la sua agilità nel traffico cittadino, deve dimostrare di avere la sua attitudine racing. Un’attesa che viene ricompensata. L’anteriore è ben ancorato per terra e ripaga la fiducia ripostagli. Non è inusuale ritrovarsi ad affrontare traiettorie da supersportiva, dimenticandosi quasi che stiamo parlando di uno scooter.

La voglia è quella di esagerare sempre di più, e solamente il rispetto del codice della strada impone un comportamento consono. Il TMax si rivela molto veloce nello scendere in piega, ma anche ottimo nel mantenerne l’angolo, a velocità anche elevate. Ulteriore conferma delle sensazioni iniziali: gli pneumatici da 15 pollici e il sistema sospensivo svolgono più che egregiamente il proprio dovere.

E’ un animale dalla doppia personalità: la comodità dello scooter quando occorre, la vocazione sportiva e motociclistica dall’altro. In una semplice parola, il TMax sorprende. Si arriva a velocità di percorrenza decisamente elevate, e nel tratto montuoso, nella Valley, il piacere di guida si eleva all’ennesima potenza. Insomma, non è un’esagerazione arrivare al pensiero di trovarsi in sella ad una moto. A riportarci alla realtà c’è ovviamente la posizione in sella però.

Nonostante lo spostamento di 5mm in avanti del manubrio, e la modifica dello stesso per renderlo più somigliante a quello di una moto, la sensazione è comunque quella di uno scooter. Soprattutto la posizione delle gamberiporta alla realtà. Posizione che però, si rivela molto importante per la protezione dal freddo.

PROTEZIONE ELEVATA – Il ritorno nelle Highways di Los Angeles ha coinciso infatti con il calar del sole. Il sud della California soffre di una grande escursione termina, e quella che si è rivelata una giornata quasi estiva, nel giro di mezz’ora si è trasformata in una fredda giornata autunnale. In questo caso il cupolino protettivo e la pedana aiutano tantissimo. Chiaramente a velocità elevate si può far poco contro l’aria, ma basta accucciarsi un pochino, ed ecco che la protezione può essere definita “quasi totale”.

CONCLUSIONI – Il Tmax sorprende. Il primo commento una volta sceso da sella è stato questo. E’ uno scooter che tende la mano ai motociclisti, ed una motocicletta per chi ama gli scooter. Una doppia personalità che rapisce, e trasforma, in base alla strada che si percorre, chi si trova a guidarlo. La comoda e utile strumentazione di bordo, chiara e leggibile, viene totalmente ignorata nel momento in cui si affronta un tratto molto variegato e veloce, tanto da non sapere mai bene a quanto si sta andando.

Difetti? Si può parlare di un certo trasferimento di carico pinzando con l’anteriore da 267mm, soprattutto a velocità elevate e con un certo angolo di piega. Ma stiamo veramente cercando il pelo nell’uovo, perché il sorriso, una volta tolti il casco, è ben presente. Se a questo si aggiunge la comodità di uno scooter per la vita di tutti i giorni, la promozione non può che essere totale

 


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