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Superbike e MotoGP in bilico

Crisi di mercato, polemiche e finanza attaccano l'isola felice delle gare di moto

MotoGP: Superbike e MotoGP in bilico

Non c'è nessun collegamento ma come prologo (media event, viene chiamato ufficialmente) al Nurburgring è stato previsto un percorso avventuroso a dieci metri di altezza tra corde, gomme, pali e reti che alcuni big del Mondiale Superbike hanno affrontato con notevole coraggio (e protetti da robuste imbracature...).

Questa performance è stata in un certo senso simbolica di quello che è il momento che sta attraversando la Superbike, fino allo scorso anno una vera e propria "isola felice" nel mondo delle competizioni motociclistiche. Griglia affollata, presenza di sette Case, campionato equilibrato e al tempo stesso spettacolare: insomma un vero paradiso.

IL RITIRO DUCATI - Poi, un po' prima della fine della scorsa stagione, l'annuncio del ritiro della squadra ufficiale della Ducati, una delle Case simbolo della Superbike. Il Campionato 2011 - pur avendo ricevuto, comunque, un contraccolpo in termini di immagine - ha risposto con le vittorie di una moto privata guidata da uno dei più simpatici e comunicativi piloti del Mondiale, Carlos Checa.

Riders avventurosiQuesta stagione è vissuta, poi, abbastanza bene - con una griglia di partenza che non è mai scesa sotto i venti partenti - fino al lunedì successivo alla gara di Silverstone, quando veniva annunciata la chiusura del team ufficiale Yamaha.

UNA CRISI ESTERNA ALLE CORSE - Le motivazioni addotte erano quelle della crisi del mercato delle supersportive che ha portato come conseguenza il taglio del budget destinato alle competizioni (esclusa la MotoGP). Un causa senza dubbio valida che però poteva portare - se il management racing della Yamaha fosse stato all'altezza - di un traghettamento come quello della Ducati.

Ed invece... stop e basta. Vedremo ora se qualcuno riuscirà a prendere in gestione moto  decisamente competitive, ripetendo quello che è stato fatto nella Supersport, dove la Yamaha sta vincendo il titolo grazie al team ParkinGO.

Sulla scia della decisione di Ducati e Yamaha, potrebbero esserci altre Case invogliate a fare altrettanto modificando completamente lo scenario del Campionato che potrebbe benissimo non subire contraccolpi in termini di spettacolo. Basti pensare all'Endurance dove le gare sono bellissime e combattute anche senza Case ufficiali.

Haslam avventurosoPOLEMICHE PERICOLOSE - Ma c'è un'altra mina vagante che sta disturbando la navigazione della Superbike ed è quella riguardante l'arrivo della Ducati Extreme 1200. Che il regolamento tecnico che permette alle bicilindriche di arrivare fino a 1200 cc (come prima a 1000, contro i 750 dei quattro cilindri) abbia dato sempre adito a polemiche non è una novità. Ma l'arrivo della nuova Ducati ha provocato un vero e proprio terremoto tra gli altri competitors e nessuno vuole lasciare le cose come stanno. Per contro la Casa bolognese ha minacciato di non omologare la nuova moto...

Una situazione - da ambo le parti - del tipo: per fare un dispetto alla moglie mi taglio... gli attributi! In questi anni nella Superbike si è vissuto il confronto tra la Ducati e gli altri, e con "aggiustamenti" tecnici sempre politici volendo favorire la partecipazione di tutte le moto. Ora sembra che queste considerazioni siano state cancellate o dimenticate da tutti, riportando alla luce vecchie polemiche che non giovano a nessuno.

Unica speranza è che alla fine - senza ricatti - il buon senso prevalga e una soluzione venga trovata. Magari rivedendo (dal 2013?) il regolamento per adeguarlo alle nuove esigenze del mercato e tenendo conto, soprattutto, dell'attuale livello tecnico delle nuovo moto Aprilia e BMW in testa.

Jonathan Rea avventurosoALTA FINANZA - Ad aggiungere benzina sul fuoco sono arrivate poi le notizie sulla acquisizione da parte della Bridgepoint della Infront. Andando oltre le prime informazioni, c'è da chiedersi cosa potrà accadere in pratica.

Innanzitutto se l'acquisto sarà perfezionato, bisognerà vedere quando i vertici del fondo si occuperanno della Superbike, visto che dovranno prima prendere in mano i diritti televisivi del calcio e degli altri sport popolari (con altri budget e bilanci...).

Certo la situazione dei due Mondiali motociclistici è particolarmente delicata per il particolare momento economico generale e del settore in particolare. Questa emergenza potrebbe costringere ad un intervento in tempi rapidi.

Di che tipo? La prima soluzione potrebbe essere quella di investire in ambedue i campionati cercando sinergie non solo di marketing ma anche pratiche come i contratti con gli autodromi che potrebbero essere "costretti" ad acquistare il pacchetto dei due campionati. Poi la Superbike potrebbe crescere dal punto di vista televisivo, un elemento che nonostante gli sforzi è a sfavore del mondiale delle derivate.

Insomma il momento per la Superbike è irto di difficoltà e di ostacoli ma come già ha fatto altre volte in passato potrebbe approfittarne per uscirne ancora più forte e vivace di prima.

Sempre che ci sia la volontà di farlo e, soprattutto, che l'atmosfera non si deteriori ulteriormente con il risultato di scontentare tutti e di farli emigrare verso altri lidi.


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