Hopper: uno shock essere coi migliori

John prima di Brno: "temevo di non riuscire più a guidare una MotoGP"

Diavolo di un Hopkins! Lo dai finito, buono solo più per i campionati nazionale delle derivate di serie e lui butta in aria quel castello di carta che – tanti – avevano contribuito a costruire. Fuori dal regno dorato della MotoGP, Hopper ha passato gli ultimi anni a rimettere in piedi la sua vita e la sua carriera. Qualche gara nel mondiale Superbike, un’esperienza fallimentare negli Stati Uniti e infine il campionato britannico.

Infine l’agosto 2011, in cui prima ritorna nel mondiale SBK e si mette tutti dietro in qualifica, poi la settimana dopo si riaffaccia in MotoGP e dopo il primo turno di prove libere riesce a precedere il proprio compagno di squadra. Nel pomeriggio chiude decimo, a soli 23 millesimi da Bautista.

Oggi è stato uno shock trovarmi sulla stessa pista con tutti i migliori piloti del mondo – esordisce John - ma è stata una giornata positiva. Quando ho corso a Jerez in mio stato mentale era ancora concentrato sui prototipi perché non avevo ancora gareggiato in Superbike, ma adesso le cose sono cambiate ed ero preoccupato prima di scendere in pista. Pensavo che in sella le sensazioni sarebbero state completamente differenti e che non sarei riuscito a guidare, fortunatamente non è andata così!

Hopkins ha cercato di fare un passo alla volta, senza forzare i tempi, una strategia che ha pagato. “Il mattino ho cercato di riprendere confidenza con la moto – spiega il pilota della Suzuki - cercando di seguire il maggior numero di piloti possibile. Riuscivo a stare nei primi dieci, riuscivo a stare dietro a Bautista e mi ha fatto vedere delle traiettorie fantastiche. Ero molto felice, anche perché lui non si è infastidito e ha lasciato che lo seguissi”.

Il turno del pomeriggio è servito per incominciare a fare le prime modifiche: “abbiamo provato qualche cosa di nuovo sulla moto – dice - per vedere se riuscivamo a migliorare, ma senza cambiare troppo dal mattino. Ho provato sia le gomme dure che le morbide per vedere come lavoravano e quale strada seguire nei prossimi giorni”.

Hopper è fiducioso anche per domani. ”Su questa pista – conclude - non avevo mai girato veloce come oggi, neanche quando ci ho corso in MotoGP nel 2007. Dormirò pensando al circuito e domani andrà ancora meglio, sono sicuro che se riuscirò a sentirmi più a mio agio sulla moto e  trovare il mio ritmo, potrò migliorare almeno di mezzo secondo il tempo di oggi”.


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