Lorenzo-Rossi: il sorpasso

Farà parlare a lungo, come quello di Laguna Seca su Stoner. Le considerazioni


Lo sport si è sempre nutrito di rivalità. Vedere un campione all'opera è entusiasmante, ma vederlo battersi contro un avversario di pari livello è qualcosa di è più: è eccitante. E' ciò che ripaga del prezzo del biglietto, che fa discutere gli appassionati, che ci fa desiderare di essere al posto dell'uno o dell'altro.

Il duello, lo scontro, è il sale dello sport e per questo dovremmo essere tutti contenti di ciò che abbiamo visto domenica scorsa, sulla pista di Motegi. Jorge Lorenzo e Valentino Rossi se le sono date. Il primo dimenticandosi di essere in lotta per il mondiale, il secondo di essere reduce da una brutta caduta. Entrambi avevano da perdere, forse più Jorge che Vale, ma insomma, nessuno dei due si è tirato indietro. Ben fatto. E' quello che i tifosi si aspettano da entrambi.

Il polverone che è stato sollevato dopo ci stà. Lorenzo che si lamenta, Rossi che fa cadere la maschera ("voleva un duello contro di me? lo ha avuto!"), la Yamaha che prende una posizione, fanno parte del teatrino e del gioco delle parti che non suscita in noi alcuna emozione particolare. Arriviamo a dire che è necessaria, questa confusione, perché prepara al prossimo scontro. Nel nostro caso: domenica prossima, a Sepang.

Ciò che è mancato - che manca sempre a dir la verità - è una voce, importante, che ascoltiamo assai raramente e che invece dovrebbe essere usuale: quella della Federazione Internazionale. E' lei che detta le regole, i commissari ed i giudici sono i suoi, dunque andrebbe ascoltata. Ma per essere ascoltata dovrebbe parlare. Ed invece non parla quasi mai e quando lo fa, spesso è a sproposito.

Ve la ricordate la squalifica di Tamada a Motegi, quando urtò Gibernau in staccata? Era chiaramente una mossa involontaria, la sanzione fu invece incredibilmente pesante. E l'assordante silenzio di Laguna Seca 2008, allorché Valentino Rossi tagliò- perché quello fece -  la curva del Cavatappi mettendo le ruote davanti a Stoner? Un sorpasso bellissimo, non c'è ombra di dubbio. Magico perché incredibilmente rischioso, ma irregolare perché Vale nella foga agonistica mise le ruote ben oltre il cordolo, andando sulla terra e a norma di regolamento avrebbe dovuto restituire la posizione. La FIM non prese alcuna posizione. Presidente, Vito Ippolito, dove erano i tuoi uomini?

In ogni partita c'è bisogno di un arbitro. Esistono le sanzioni, ma anche le ammonizioni. Se durante una corsa in pista un atleta invade la corsia di un avversario, anche di pochi centimetri, viene squalificato. C'è il salto nullo per un centimetro di battuta. Regole. Vanno rispettate, ma soprattutto vanno ricordate.

Questo per dire che anche a Motegi, ben prima che Lorenzo si lamentasse e Rossi replicasse, avremmo voluto che la FIM avesse convocato Jorge e Vale per dir loro, ragazzi bellissimo spettacolo, ma rispettatevi, perché state facendo uno sport rischioso.

Se fosse il caso di dare un - simbolico - cartellino giallo ad entrambi non siamo in grado di dirlo, bisognerebbe vedere la moviola. Loro ce l'hanno.

In questo modo la FIM giustificherebbe la sua esistenza, Jorge non avrebbe avuto bisogno di chiedere l'intervento di un'autorità, l'unica in grado di intervenire oggi, la sua casa e, tutti sarebbero stati egualmente soddisfatti: Rossi perché non sarebbe stato sanzionato, la Yamaha perché non avrebbe dovuto prendere una decisione, Lorenzo perché avrebbe avuto la certificazione che il duello era stato ai limiti.

Compresa l'importanza del giudice?

Allora, Vito Ippolito, quando mandi a casa questi arbitri e mandi in campo una terna nuova?

foto del sorpasso: thanks Martin Heath, via fb

 

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