De Angelis ko: non doveva finire così

Il sammarinese non riesce a farsene una ragione

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Nel dopo gara della MotoGP, com'è giusto, nei paddock di Misano non s'è parlato altro che del fatale incidente del giovane Shoya Tomizawa, avvenuto poco prima durante la gara di Moto2.

Era da sette anni, dal 2003, con la morte di Daijiro Kato, che non accadeva un incidente mortale nel Motomondiale anche se, proprio domenica scorsa, durante la domenica di Indianapolis, un giovanissimo pilota ha perso la vita in un un campionato (Moriwaki 250) di contorno al Motomondiale in America.

Tante sono le dichiarazioni a caldo dal mondo del Motomondiale, a partire da quella di Alex de Angelis, che sfortunatamente è rimasto coinvolto nell'incidente.

“Sono veramente distrutto per quanto è accaduto a Shoya. Io ho cercato di evitarlo, me lo sono trovato davanti. Ho pensato di aver centrato solo la moto, poi mi sono ritrovato in terra. Sono vicino alla sua famiglia e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. Non mi sento di dire altro, tutto passa in secondo piano quando succedono cose del genere”.

“E' stato un grave incidente che ha coinvolto tre piloti - è invece quella del dottore Claudio Macchiagodena, il responsabile Medico della Dorna - due non si sono fatti quasi nulla mentre uno è stato grave fin da subito. Abbiamo pensato di fermare la gara, ma i due medici del circuito avevano prontamente spostato il pilota fuori dal bordo della pista e hanno potuto soccorrerlo nel migliore dei modi. Non abbiamo quindi chiamato la bandiera rossa perché non ce n'era la necessità, avremo solo perso del tempo utile. A Shoya è stata praticata subito una cura intensiva per tentare di sanare il trauma addominale e l'emorragia interna, principali responsabili del decesso; il cuore di Shoya si fermava e riprendeva in maniera irregolare, quando l'abbiamo portato all'ospedale di Riccione era praticamente in coma”.

“Non abbiamo ritenuto necessario fermare la gara – ha aggiunto Claude Denis - è ovvio che oggi è un giorno molto triste per noi”.

“Quello che è successo può succedere sempre – ha dichiarato Franco Uncini - anche per strada, e non ha nulla a che vedere con la sicurezza del circuito di Misano. E' logico che la tecnologia deve continuare ad andare avanti per creare, nell'abbigliamento che avvolge il pilota, delle protezioni sempre più complete”.

“Non facciamo i farmacisti - ha detto Giacomo Agostini ai microfoni di Mediaset - fortunatamente oggi succede molto meno di una volta, ma quando si corre a 300 all'ora il rischio è inevitabile”.

E poi i commenti dei piloti, tutti sconvolti e increduli.

“Ieri – ha raccontato Toni Elias, in lotta per il mondiale proprio con Shoya – ero in Clinica Mobile con Tomizawa e ho parlato e scherzato con lui; adesso pensare che lui non è più con noi mi mette tanta amarezza. Anche oggi abbiamo lottato in gara quando lui era davanti a me e poi è successa questa incredibile tragedia. Rimarrà un'immagine indelebile nella mia vita”.

“Il mio pensiero va a Shoya Tomizawa – ha detto tristemente Andrea Dovizioso - sono stato informato appena sono rientrato ai box. Una notizia come questa ti abbatte. Questi due tragici incidenti accaduti in due gare consecutive ci ricordano quanto sia pericoloso il nostro lavoro. La Safety Commission ha lavorato così bene in questi ultimi anni che fortunatamente spesso ci dimentichiamo di questo aspetto. Purtroppo non c’è stato niente da fare. Sono state due fatalità quelle di oggi e di domenica scorsa, due incidenti avvenuti con una dinamica simile, incidenti di pista che possono sempre capitare. Le barriere infatti non sono state neanche toccate. Mi dispiace tantissimo per la famiglia. Adesso che sono diventato padre, capisco ancora meglio che questa è la cosa peggiore che possa succedere. In pista noi spingiamo sempre al massimo, senza pensare al rischio che il nostro lavoro comporta”.

“Non è importante com'è andata la mia gara – ha detto Casey Stoner - considerando quello che è successo: sono profondamente triste per Tomizawa e la sua famiglia e anche tutte le persone che lavoravano con lui. Una cosa terribile che mi lascia senza fiato, come una settimana fa per l’incidente di Peter Lenz. Era un piacere vederlo guidare e avrei voluto vederlo fare una bellissima carriera”.

”Sono molto triste – ha detto Nicky Hayden - ne abbiamo persi due in due domeniche. Penso alla sua famiglia e alla sua squadra ma credo che tutti nel paddock siano colpiti da questa tragedia. Alla fine della giornata qui siamo tutti una grande famiglia. E’ la perdita di un ragazzo di talento e di grande personalità. Mi piaceva il suo stile, la sua determinazione e il sorriso che lo accompagnava sempre”.

“Della gara c'è poco e niente da dire – ha dichiarato Marco Melandri – è stata una giornata tragica”.

“In una settimana due tragedie – è stato il commento di Marco Simoncelli – è veramente un po' troppo. Si sa che si rischia andando in moto ma quando capitano queste cose è sempre terribile”.

 

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