A 10 km da casa, Vale cerca il riscatto

A 10 km da casa, Vale cerca il riscatto

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“Del futuro, parliamone in futuro. Al presente, occupiamoci del presente”. Barba di un paio di giorni, come spesso gli succede, probabilmente per scaramanzia. Un posto alla sinistra di Lorenzo, come fino ad un paio di mesi or sono non gli era capitato mai. Però così vuole il protocollo della conferenza stampa del giovedì, che prevede al centro il pilota in testa al campionato, alla sua destra il secondo, alla sua sinistra il terzo. Se c'è. Altrimenti, il quarto. O il quinto. Also starring, scrivono gli inglesi nei titoli di coda. Violini di spalla, diremmo in Italia. Un ruolo nel quale Valentino Rossi ha suonato davvero di rado, e che non gli piace per niente. Tantomeno alla vigilia di quello che può essere legittimamente considerato il suo GP di casa: al Mugello vanta un curriculum più ricco, però qui, sulle colline che si affacciano sull'Adriatico, Tavullia è veramente dietro l'angolo.

“Per arrivare a casa mia, saranno dieci chilometri. Su questa pista ho passato davvero molto tempo, dagli anni della Sport Production in poi. Da allora è cambiato, ed anche molto: quello di oggi è completamente diverso da quello che ho conosciuto agli inizi. Qui ho collezionato un bel numero di  piacevoli ricordi”. Ed aggiunge: “Mi aspetto di trovare molti miei tifosi, qui”. Lo dice in inglese, e la traduzione è dubbia: potrebbe anche suonare come: “I  miei tifosi si aspettano molto da me”. Però, a pensarci bene, la si metta giù come si vuole, non si sbaglia in nessun caso.

D'altro canto, con un minimo di buona sorte, Misano potrebbe essere davvero il luogo giusto per una inversione di rotta. Valentino se lo augura, sperando di trovare, rispetto ad Indianapolis, “meno buche ed una temperatura più fresca”. La direzione del circuito s'è data da fare per dargli una mano, asfaltando un tratto di pista, quello più sconnesso. Ed anche il meteo si sta ingegnando: per sabato e domenica sono previsti temporali, e la colonnina di mercurio dovrebbe assestarsi su valori ragionevoli. Poi la moto: cambiata, rispetto a quella dei primi Gran Premi che hanno fatto seguito al rientro, dopo l'incidente che gli ha spezzato la gamba.

“Brno è stata una delle peggiori gare della mia vita. Tenendo conto delle mie condizioni fisiche, avevamo preparato una moto facile, che non  mi chiedesse troppo per cambiare direzione e che si guidasse in agilità. S'è perso però il feeling con l'anteriore”. E si è dovuto tornare indietro. Attraverso un calvario di tre cadute.

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