Del Torchio: "SBK, Rossi non c'entra"

L'AD di Ducati a Indianapolis chiarisce le motivazioni del ritiro dalla SBK

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Gabriele Del Torchio, AD di Ducati, è arrivato a Indianapolis nel giorno successivo all'annuncio della Casa di Borgo Panigale della rinuncia a schierare un team ufficiale nella Superbike. Su questa decisione è stato scritto di tutto e c'è da dire che gli appassionati non l'hanno poi presa benissimo.

"Voglio sottolineare - ha detto Del Torchio a Indianapolis - che l'arrivo di Rossi non è legato alla nostra decisione di non essere presenti ufficialmente in Superbike. La nostra è stata una scelta strategica, non è vero che la Ducati abbandonerà le derivate di serie, ci saremo ancora fornendo le nostre moto ai team privati".

Si tratta di una correzione di rotta rispetto a quanto comunicato ieri?

"Ducati non ha intenzione di sparire dalla Superbike ma in un momento di difficoltà globale del mercato abbiamo scelto di destinare gli ingegneri che lavorano nelle competizioni derivate di serie, nello sviluppo del prodotto. Questo non esclude il fatto che noi svilupperemo ancora le nostre moto soprattutto per la Superbike. In questo modo avremo sempre in pista delle Ducati in SBK, solo che saranno dei team privati a schierarle. Questo, secondo noi, oltretutto ricalca il vero spirito delle derivate di serie. La nostra scelta attuale, mi preme sottolinearlo, è stata percorsa ed è funzionante, per molti nostri concorrenti giapponesi, che hanno grandezze industriali maggiori della nostra".

Prioritaria, quindi, diventerà sempre di più la Motogp?

"Quello dei prototipi è il campionato per eccellenza, dove possiamo sperimentare le nuove soluzioni che possiamo poi trasportare sul prodotto di serie. Un esempio su tutti è quello del controllo della trazione, che abbiamo sviluppato in Motogp. Per contro bisogna che sia chiaro come la Ducati sia una delle poche realtà ancora tutte made in Italy. Noi produciamo e sviluppiamo interamente il nostro prodotto in Italia a Borgo Panigale e per continuare a fare questo abbiamo ora bisogno delle nostre migliori risorse, che siano concentrate verso la creazione di nuovi modelli. Qui sto parlando degli ingegneri che si occupano della Superbike. Sta bene inteso che con loro continueremo a sviluppare le moto per il campionato delle derivate di serie, dove vogliamo rimanere tra i protagonisti".

La posizione di Ducati non rischia ancora di più di scontentare gli appassionati del marchio che acquistano le loro moto soprattutto guardando la Superbike?

"Forse è vero che una parte dei nostri clienti si possa sentire in questo modo, ma non sarà così. La nostra presnza nella Superbike con le nostre moto affidate ai team privati, sono sicuro, aumenterà la passione verso il nostro marchio".

Rossi, non è un mistero, avrebbe piacere a fare una gara in SBK, con la scelta di Ducati di non essere presente, questo sogno potrebbe rimanere tale per il Dottore?

"Se Valentino ce lo chiederà troveremo una sistemazione in uno dei nostri team clienti e sarà accontentato".

La scelta di annunciare l'uscita di scena dalla SBK è parsa troppo tempestiva, forse si poteva aspettare la fine della stagione.

"Noi siamo un'azienda trasparente abbiamo preso una decisione e abbiamo preferito comunicarla subito. Siamo certi che non sarebbe stato corretto per i ragazzi che lavorano con noi e per i piloti annunciare la cosa alla fine del campionato. Non avremmo potuto nemmeno dirlo "a un orecchio" al team anche perchè sarebbe trapelato subito, di qui la scelta di comunicare la nostra decisione al più presto. Ripeto, la nostra è stata una scelta strategica, che permetterà alla Ducati di essere ancora più competitiva su tutti i mercati e di superare questa delicata fase negativa per il settore che dura ormai da due anni".

 

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