Rossi-Ducati: fiumi di inchiostro

La rassegna stampa nazionale commentata all'indomani del'attesissimo RED DAY

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Il giorno dopo, anzi due, per via del Ferragosto, le bocce non sono ancora ferme.

A leggere i quotidiani nazionali, anche quelli sportivi, è quasi recondito il fatto che si sia corso domenica, e che Rossi non abbia vinto.

Quasi che la riunione a Brno di domenica fosse servita solo per stabilire l'unica cosa di cui si parla, ossia il passaggio di Rossi alla Ducati.

Pochi parlano anche della gara e di come è andata.

Fra tutti i quotidiani nazionali, sportivi e non, i temi comuni sono pochi, anche se variamente sviluppati.

1. La fine della liason era inevitabile. Colpa dello sviluppo e delle motivazioni, entrambe a termine. Colpa della stima, già terminata, insieme alla fiducia.

2. Il caposaldo dell'unione è Filippo Preziosi: dire che è lui il vero artefice del passaggio di Vale in Ducati è più romantico e conveniente. Pochi giornali si limitano a citare, quasi tutti calcano la mano. In realtà Preziosi è più un garante tecnico. Non è pensabile che il cuore abbia influito più di tanto, se non lo ha fatto già anni fa.

3. Grande spazio ad Agostini e a Graziano Rossi, ognuno con i suoi temi ripetuti.   Si va dalla colpa identificata dal grande Ago, alla voglia di Ferrari, andate a vedere con quali rispettive intensità.

4. Grazie di tutto Yamaha ma dimmi grazie anche tu, ma in entrambi i casi a senso unico. Rossi dice grazie per i risultati ottenuti ma rimarca il fatto che la casa dei 3 diapason prima del suo arrivo non vinceva. Quindi il "grazie a Rossi" vuol dire: fargli provare la Ducati a Valencia e continuare a dargli le novità 2011 anche se partente, questo per non penalizzare il fine stagione

4bis. Brutto ma sempre presente, a seconda dello stile della testata, il monito di Rossi a tutto il suo team, rappresentato idealmente da Burgess:  O con me oppure si ritiri, sarebbe tradimento. Il che vuol dire: o con me o contro di me.

E' una caratteristica di Rossi quella di cercare degli stimoli ben precisi in degli individui, siano pro o contro.

Non è ancora chiaro se Burgess (che vuol dire anche Brivio, nel pacchetto) saranno amici o nemici (noi diciamo: amici).

Visto il peso delle parole è evidente che la scelta è fatta e che non ci saranno troppi ex.

5. Immancabile quanto paraculissima, perdonateci il termine, la lettera olografa del campione alla sua moto che poi è ad uso stampa come solo il pesarese sa fare.

Un po come il "ti lascio perché ti amo troppo e lei ha più bisogno di me di quanto ne abbia tu". Vabbè.

Adesso, se vi va, un'occhiata alle testate, una per una…

Il Corriere dello Sport è quello che sviluppa più temi

Il più importante, avulso dall'ultimo w.e., è quello della reale crisi della Moto Gp che, al di là dei sensazionalismi vive, anzi sopravvive in soli due paesi (Italia e Spagna) e non basta.

Altro problema sarà quello, con Vale alla Ducati, dello scippo di attenzioni e risorse agonistiche per la persistenza del'idea F1. Già si parla di una maggiore comunicabilità fra le due discipline grazie allo sponsor,  ma viene sottolineata la non utilità di questo aspetto a fini "motogippistici".

Emerge, per il Corriere dello Sport, anche a preoccupazione per la libertà di provare anzitempo la Ducati. Possibilità che il pesarese si aspetterebbe in virtù di una gratitudine Yamaha dovuta ai risultati.

Allo stesso tempo il dottore lamenta la possibilità di provare il nuovo materiale, sentendosi tagliato fuori, in particolare, da quella corsa alle nuove sospensioni che l'anno prossimo avrebbero anche altri.


C'è spazio anche per Agostini, ormai avvocato difensore del dottore che legge in chiave diversa il divorzio Yamaha-Rossi. Il campione sarebbe stato trascurato, da qui la scelta.

Si chiude poi con aspetto politico-industriale e le parole dell'AD Ducati, Del Torchio più impegnato a dire cosa non accadrà, che a parlare dei programmi. Niente SBK per Vale, per ora (non ci crede nessuno), niente Formula1 (e anche qui…). Da oggi sarà solo Davide contro Golia.

La Ducati contro i Colossi giapponesi…con tanta fierezza per la casa di Borgo Panigale, che però già chiede di far provare la sua moto al neopilota già a partire da Valencia.

La Gazzetta dello sport legge il passaggio in chiave popolare e populistica.

L'Italia vorrebbe il pesarese sulla rossa, da qui la scelta. L'intervista rilasciata da Rossi trasmette l'acclamazione popolare. "ho accettato perché tutti mi chiedevano quando sarei passato in Ducati".

C'è poi la chiave romantica: la Ducati è il sogno di un bambino abbandonato dai suoi genitori (Yamaha) che si risveglia con un nuovo amore forzato e gradito allo stesso tempo.

La Yamaha è già, se non cattiva, dispettosa: è dato per certo il rifiuto di provare a Valencia la Ducati. Uomo in blu fino alla fine…e sarà bene che arrivino anche risultati, ma senza provare le novità. Il ruolo del cattivo per la fine dell'anno è assegnato.

Lato Ducati, è già compromesso: garantito un saltino in SBK, garantiti i test con la Ferrari, garantita la possibilità di portare chi vuole come team.

Secondo la rosa è già tutto regolamentato.

Nelle pagine successive c'è spazio per i nuovi feticci: La Ducati diventa mito, la Yamaha diventa antirossi, Lorenzo è inspiegabilmente insoddisfatto dal rapporto avuto col pesarese.

La favola comincia.

Per Tuttosport la nuova avventura Ducati è solo un amore di passaggio verso la Ferrari. Garantisce papà Graziano…

E' la testata più possibilista e serena. La Ferrari è ad un passo, niente rimpianti in Yamaha, mentre in Ducati la sfida è possibile, molto e presto. C'è spazio anche per Uccio: Vale può vincere da subito sulle due e sulle quattro ruote. Ancora la benedizione di Agostini: Rossi e Ducati, binomio splendido.

Per l'Unità il passaggio è politico. E' il trionfo dell'Emilia rossa dove tutto si può fare.

Ma c'è anche il marketing, e viene tirato in ballo quello della casa Bolognese: con Rossi si potrà ogni sorta di merchandising, anche i passeggini.

Non c'è altro spazio se non ancora per finanza e brand: Fiat secondo l'Unità seguirà il dottore, unendosi a molti altri marchi che comporranno il puzzle di un miracolo italiano.

Caduta di stile nei riferimenti a Preziosi. Ovunque viene definito come uno degli artefici dell'arrivo di Rossi in Ducati. L'ingegnere è quello che disegna le Ducati da corsa, bravissimo e geniale. Sul quotidiano con l'accento, invece, il grande ingegnere con un gran cuore, viene definito, solo perché tetraplegico, lo Stephen Hawkins della ciclistica. Inutile momento razzista nel tentare a tutti i costi e inutilmente di non esserlo. Un po' come se Frank Williams diventasse il Pierangelo Bertoli della F1. A che serve?

Corriere della Sera

I contenuti non cambiano. L'intervista è quella concessa anche ad altri, nessuna novità se non il fatto che non c'è alcun cenno a Lorenzo e al campionato.

Rossi, lavoro finito, si aspetta impegno e fair play dalla Yamaha, etc.

Non c'è spazio sul Corsera per Agostini ma c'è qualcosa su Preziosi-uomo chiave e su un incontro fra Rossi e l'ingegnere, dovuto ad un ammorbidimento della visione di entrambi. Quasi plausibile.

Interessante l'articolo del binomio made in Italy uomo-macchina.  Si parte da Ascari-Ferrari per colorare un misto di aspettativa fra cuore e portafoglio. Una delle analisi più oneste e stringate, oltre che meno scontate.

Stessi cliché ma con spazi e approfondimenti minori per Repubblica.

Rossi & Rossa, il pesarese è "pazzo come noi", dicono in Ducati.

Nessuna novità: breve excursus del matrimonio, d'amore, ancora note sul passaggio da Golia a Davide (addio mare Yamaha, w il laghetto di montagna Ducati), la chiamata popolare e l'annunciata richiesta di libertà.

Nessun tema veramente sviluppato.

Meglio fa La Stampa. Non nello sport ma in "Primo Piano".

Il giornale torinese legge in chiave finanziaria-affettiva. E' un matrimonio dal cuore fra due con una grande dote.

Il matrimonio fra il megacampione e il brand "puro cuore" è visto come un segno di crescita e ammorbidimento ottenuto con l'aiuto dell'Ing Preziosi.

Utile lo schema finanziario, che aiuta a capire come potranno aiutarsi, Casa e pilota.

Utile la lettura "secondo Graziano" per il quale la Ducati è un trampolino verso la Ferrari oltre che una fuga da una Yamaha che non lo merita e che sta sbagliando. Meno utile il micro-sfogo del Pesarese a cui viene fatto dire che del giappone gli rimarrà solo il sushi. Non sembra credibile, sarebbe poco intelligente…

Per il Quotidiano Nazionale, la vittoria è dell'Italia Intera.

L'analisi è sintetica ma completa. C'è l'aspetto finanziario, quello contrattuale, una visione semipossibilista e anche i cenni storici. C'è anche un'unica briciola politica con l'esortazione, da parte di Formigoni, ad un successo tutto Italiano.

Di Yamaha non c'è traccia, ma nemmeno di polemiche, a dire il vero. C'è anche un po' di spazio per la Moto Gp, quella corsa e da correre, con tanto di lente su Lorenzo. Ottimo per farsi un'idea.

Il Giornale parla di  Rossi "Motonazionale".

Dono della sintesi per il Giornale ma non manca niente o quasi. Ci sono i cenni storici delle accoppiate italiane, la cronistoria che ha portato al matrimonio, le opinioni di papà Graziano e di Agostini con i soliti cenni alla F1 e all'amore inevitabile fra i due "poli" nazionali. Caffè ristretto ma chi non sa si può fare una discreta idea generica.

Il più asciutto e schietto è come al solito Libero.

Rossi c'è con tutta la banda, viene detto senza se e senza ma.

Un cenno a Del Torchio, un cenno alle necessità reali o presunte che hanno portato all'accordo  e un cenno, ben ponderato, su nomi e cognomi che dovrebbero spostarsi.

Giuste le valutazioni a fondo pagina di una firma solitamente calcistica che legge bene la situazione. Rossi a rimanere in Yamaha rischiava perché il suo diretto avversario è talentuoso e giovane e quindi è pericoloso, alla lunga ma nemmeno tanto.

Ducati dà una rinfrescata a fan, utili e brand  ma è quella che rischia di più. In caso di vittoria, sarebbe per merito di Rossi, in caso di sconfitta, ci sarebbe la colpa di non averlo messo nelle giuste condizioni.

Da comprare, secondo noi.

Corriere dello Sport se siete aperti a scenari non battuti.

La stampa, Giornale e Libero se volete una chiave non scontata e sintetica Corriere per certi temi generalisticamente ma onestamente affrontati e il Giorno, se vi serve uno screenshot generico e super partes.

Meno bene gli altri grandissimi quotidiani nazionali e i grandi sportivi. Da comprare solo se siete in canotta e avete l'anguria da finire, il mandolino da accordare, e volete la conferma dell'idea più diffusa e più comoda, già elaborata per voi.

 

 

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